#ToSp2015_SACRO E SENZA TEMPO
Ci sono luoghi che sopravvivono come forme eterne dentroun tempo volatile. Sono gli spazi del sacro: monti, monasteri,eremi e chiostri protetti da una inviolabilità millenaria, punti dicongiunzione fra terra e cielo in cui la materia si fa sottile e ilpanorama esteriore si dissolve nella visione interiore.
Vi sono dei luoghi nel mondo che sembrano avere la vocazione particolare ad essere santi.
In questi spazi, dove la santità diviene visibile, è possibile l’incontro con l’alterità e con un modo di vivere diverso. Uno di questi è il Monte Athos.
In questi spazi, dove la santità diviene visibile, è possibile l’incontro con l’alterità e con un modo di vivere diverso. Uno di questi è il Monte Athos.
Il fotografo Stratos Kalafatis ha compiuto su di esso un lavoro lungo cinque anni, visitando complessivamente il monte venticinque volte e trascorrendovi in totale duecento giorni e duecento notti. Un lavoro che come dice lui stesso non è stato facile, perché “non è facile fotografare i luoghi che hanno a che fare con il sacro e con la vita interiore”.
Tuttavia le foto di Kalafatis risultano eccezionalmente evocative e aprono all’indagine profonda di luoghi che sembrano realmente al di fuori di ogni spazio e di ogni tempo, come solo i luoghi sacri sanno essere, appartenendo ad una dimensione altra, immateriale ed eterna.
Sono i luoghi che resistono, nonostante tutte le avversità, che ci accolgono, e che ci offrono “tutto ciò che cerchiamo” come afferma l’ecumene Ambrogio, a patto di avere, di fronte ad essi, una domanda e un atteggiamento serio.
Perché è pur sempre vero che “finché non saremo riusciti a ricreare nel nostro cuore la spiritualità che cerchiamo, anche il pellegrinaggio verso un luogo sacro come il Monte Athos non sarà valso a molto”.
Sono questi dunque gli spazi del sacro, più vicini ad una concezione di kairos (καιρος) “tempo nel mezzo”, “un momento di un periodo di tempo indeterminato nel quale accade qualcosa di speciale”, che non di chronos (χρονος), “tempo cronologico e sequenziale”, dei quali chi mostra un animo aperto può fare esperienza.

Costanza Franceschini