VIVERE NELLA CASA DI VIRGINIA E LEONARD WOOLF

La facciata è bianca, un intreccio di rose gialle intorno alle finestre. Si entra spingendo un cancello di legno consumato con inciso il nome della casa: è la Monk’s House, dove hanno vissuto Virginia e Leonard Woolf.

Per mantenere la casa viva, il National Trust l’ha affittata a una coppia di coniugi che lì hanno vissuto, ricalcando le abitudini dei Woolf. Caroline e Jonathan hanno curato il giardino soprattutto, e l’hanno ritratto in questo libro fotografico che lo racconta in inverno, all’alba, al tramonto, quando non è aperto al pubblico. Sfogliarlo è entrare nella routine dei Woolf, immaginare la loro vita, fino al 1941, anno della morte di Virginia.

La “unpretending house” si trova a Rodmell, un villaggio rurale dell’East Sussex, tranquillo e nascosto. Nel cottage, Virginia ha scritto la maggior parte dei suoi romanzi. Proprio grazie ai suoi libri i coniugi Woolf hanno ampliato la piccola casa costruendo una dependance, quella che si può a ragione chiamare “la stanza tutta per sé” di cui ha scritto Virginia.

Una donna deve avere soldi e una stanza suoi propri se vuole scrivere romanzi.

È la “writing lodge”, un rifugio protetto con vista giardino. Sul tavolo ci sono i suoi occhiali e alcuni fogli di appunti, un vaso di fiori e una lampada a olio, come se la scrittrice fosse uscita un momento per fare una passeggiata.
Il giardino è stata opera di Leonard. Per regalare alla moglie quella quiete che le serviva per scrivere si occupava dei fiori e delle piante con dovizia di giardiniere esperto. Viali di rose e zinnie, il piccolo stagno e il frutteto, la siepe, l’orto. Un giardino costruito a stanze, divise da un basso muretto: la stanza delle dalie, quella all’italiana, quella dei cactus. Una meravigliosa vista, tutta per Virginia.

La Monk’s House racchiude il ricordo di una vita e di un amore, protetto da un giardino delizioso. Per immergersi in quel ricordo c’è un autobus che parte da Lewes, oppure il treno. Scendendo a Southease la passeggiata è di una mezz’oretta, tra i campi, oltre il fiume Ouse. Ci sono guide a disposizione, ma si può girare liberamente in tutto il piano inferiore, sostare in giardino per leggere, osservati dai due busti degli antichi proprietari. Un tempo, nel giardino della Monk’s House sorgevano due grandi olmi, uno era Virginia, l’altro Leonard. Proprio all’ombra dei due alberi furono sparse le ceneri dei coniugi.

In primavera, estate e autunno, tanti sono gli appuntamenti per i visitatori della Monk’s House: corsi di botanica, di pittura en plain air, di fotografia. Lezioni di letteratura sul Bloomsbury Group. Ma anche tante letture a voce alta dai romanzi di Virginia Woolf, che accompagnano la visita.

Ps. Entrando in cucina si notano segni di fiamme sul muro. Caroline e Jonathan si sono presi cura della casa, lasciando intatto il mondo dei Woolf.

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Da ascoltare: Homeboy degli Adorable e questa degli Smog.