SCRIVERE È TESSERE. DIECI CONSIGLI PER ASPIRANTI SCRITTORI

Trama, riga, titolo, carta, ordito. Tessere e scrivere condividono un vocabolario comune di sostantivi e verbi. Si tesse la trama. Si ordisce qualcosa d’illecito, un segreto da nascondere tra le pagine, incendiario, triste, felice.

Il tessitore organizza trama e ordito per creare il tessuto, inserisce il filo di trama nel passo dell’ordito e – riga dopo l’altra – crea la stoffa. Lo scrittore ha un’idea, o un personaggio, un sentimento, e lo inquadra in una struttura, inventa il telaio su cui andare ad annodare la propria storia.
Sono lavori di precisione, è sapere dove mettere le mani e come.

Sì perché scrivere è anche un lavoro da artigiano. E ci sono regole da imparare, per poi fare a modo proprio. Cose che riguardano il personaggio, l’ambientazione, lo spazio e il tempo del racconto. Ecco dieci di queste regole, e suggestioni utili, ottenute intrecciando tre libri: Nel territorio del diavolo, Seminario sui luoghi comuni, Spegnere le luci e guardare il mondo di tanto in tanto. Flannery O’Connor, Francesco Pacifico, Virginia Woolf. Perché:

A parer mio quasi tutti sanno cos’è una storia, fino a che non si siedono a scriverne una.
Lo dice Flannery.


 

Regola 1. Leggere. (Alle volte penso che il paradiso consista in una lettura continua e inesauribile).

Regola 2. Leggere i classici. Perché un classico è un libro che non smette mai di lasciarsi saccheggiare.

Suggestione 3. Chi non nutre speranze non scrive romanzi. Scrivere un romanzo è un’esperienza terribile, durante la quale spesso cadono i capelli e i denti si guastano.

Regola 4. Un libro si scrive senza teorie.

Suggestione 5. Ciò che s’immagina, in un romanzo, è un mondo.

Suggestione 6. Tra le persone apparentemente interessate a scrivere, ben poche sono interessate a scrivere bene. A loro interessa pubblicare qualcosa. Essere uno scrittore, non scrivere.

Regola 7. Concentrarsi sulla materia e non solo su idee ed emozioni disincarnate.

Suggestione 8. Le cose migliori non sono quelle forzatamente originali, che sono luoghi comuni rovesciati, ma sono quelle cose che stanno a un passo dai luoghi comuni e ne sfruttano l’aura senza farsi sopraffare.

Regola 9. Rileggere.

Suggestione 10. Prometto che ti stimerò ancora di più se mi farai a pezzi e mi butterai nel cestino come carta straccia.

Scrivere come lavoro di bottega. Così si chiama la scuola di Giulio Mozzi e Laurana.
Qui al Circolo facciamo questo corso, Descrivi e non fare il furbo. E poi c’è questa cosa bella qui: la Scuola del libro.
E del mestiere di tessere e molte altre cose si parla qui dal 22 al 25 ottobre.

 

https://www.youtube.com/watch?v=Ksz4NAM94Rw