LIVING ARCHITECTURE. UN FINE SETTIMANA NELLA CASA DEL BIANCONIGLIO
Una sembra uscita da Alice nel Paese delle Meraviglie, potrebbe essere proprio la dimora del Bianconiglio. Un’altra è sospesa sul ciglio di una collina, in bilico, immersa nel bosco. Una è interamente di legno, le linee sembrano disegnate da un bambino appassionato di geometria. Un’altra ancora ha il tetto irregolare e le finestre come un quadro di Mondrian, e poi c’è quella dalle pareti nere, mimetizzata nel sottobosco, come un insetto-stecco.
Sono le case del progetto Living Architecture di Alain De Botton. E sì, si può passare una settimana lì dentro. Viverle come fossero casa propria, per sperimentare un altro modo di abitare. Perché, dice De Botton: Gli edifici moderni, costruiti nelle città, sono in mano ai privati. È impossibile per la maggior parte di noi sperimentare cosa voglia dire viverci, cucinare, mangiare, dormire, leggere tra mura progettate da eccezionali architetti.
Perché le case, anche quelle incredibili, sono fatte per viverci, non per essere guardate. E così è davvero possibile rilassarsi dentro mura come queste, preparare la cena con un occhio ai boschi del Kent, e poi dedicarsi a quel libro di mille pagine che tanto si ha voglia di cominciare. Magari quel romanzo che sembra ottocentesco ma è stato scritto da Donna Tartt, nel 2013. Sì, Il Cardellino.
Con otto amici si può invece andare qui, si chiama The Balancing Barn, poco distante dalla costa di Suffolk. È rivestita d’argento e offre una vista speciale su prati, stagni e boschi. All’interno è confortevole, giusta per stare in compagnia, dedicarsi a qualche ispirante gioco da tavolo e leggere un racconto di Raymond Carver, tra una partita e l’altra. E guardare gli altri in modo diverso, dopo.
La Shingle House è in un posto molto poetico, uno dei più belli d’Inghiterra, vicino alla spiaggia di ciottoli di Dungeness. Lì ci sono capanne di pescatori, due fari, e il capolinea di un vecchio treno a vapore. Tutta l’area è una riserva naturale, per via della flora insolita e dei molti uccelli. Si può omaggiare il più noto birdwatcher della letteratura contemporanea leggendo il suo ultimo libro.
E per chi non può rinunciare alla brulicante vita della città c’è A Room For London. Sì, è quella sorta di nave arenata sul tetto della Queen Elizabeth Hall. Dalle finestre si vede Saint Paul e in Big Ben, le persone che camminano lungo il Southbank, e dentro ci sono tutti i confort dell’albergo. Qui ci sono un sacco di foto. Il libro da leggere qui è naturalmente il primo che attira l’attenzione tra quelli del mercatino di Riverside.
E sull’onda di questa geniale idea, vagheggiamo: non sarebbe bello vivere, dormire, mangiare e leggere in una di queste sale?
Sì, al Circolo dei lettori.
Da ascoltare, il secondo album di Leonard Cohen, Songs from a Room.