SUONI CHE DISEGNANO MONDI. MINI MANUALE PRATICO DI MUSICA ELETTRONICA
Comporre musica elettronica è un gesto artistico, si ha a che fare con i suoni, suoni che sono da inventare. Ci sono tecniche per sintetizzare e campionare i propri suoni, e creare la propria libreria personale. Che poi sono da manipolare ancora, da amplificare, da silenziare, da oscillare, da filtrare e dividere. È questione di orecchio e di ingegno. Qualcuno stamattina dorme ancora, infatti, perché ieri c’era il Club to Club, qui a Torino, uno dei più importanti festival di elettronica internazionali.
Non è solo questione di cassa dritta, l’elettronica. C’è quella ambient, per esempio, che ha a che fare con suoni disegnati. Suoni che creano mondi, come quelli di John Cage. E poi suoni che si intrecciano con la tinta del luogo in cui si esprimono, come quelli di Brian Eno, che si intrecciano alle cose che ti stanno intorno e fanno brillare il tuo mondo.
Il lavoro di Brian Eno ha influenzato poi molti gruppi rock e pop degli Anni ’80.
Non solo i Depeche Mode e i New Order, ma anche gli U2.
E poi arriva Aphex Twin.
E proprio grazie alla sua capacità di raccontare luoghi e situazioni, sentimenti, emozioni, paure, incontri, di non essere solo un sottofondo, la musica elettronica ambient è perfetta per le colonne sonore.
Vangelis, quando compone la colonna sonora del mitico BLADE RUNNER, ha in testa di sicuro Eno, ma anche Jean Michel Jarre e i Kraftwerk. E se prendiamo il caso di DUNE di David Lynch, ecco: il Prophecy Theme è proprio di Brian Eno:
Ed è arrivato il momento di ascoltare l’inno all’amore che i Krafwerk dedicarono al COMPUTER.
Non c’è momento migliore.
Per gli appassionati c’è anche il SONAR di Barcellona, festival di progressive music e arti multimediali.
A Roma c’è l’Half Die Festival, la rassegna indipendente di musica elettronica sperimentale nata 15 anni, al Pigneto.
Sempre a Torino, non si può mancare al Movement, più indirizzato verso la dance music. Prendendo l’aereo o la nave, si arriva a Cagliari per il SIGNAL, festival d’avanguardia e cross-media. Per chi avesse voglia di fare un salto in Belgio, là c’è il TOMORROWLAND. And many more…