PEACE FOR PARIS. JEAN JULLIEN E IL SIMBOLO CHE HA FATTO IL GIRO DEL MONDO
È nato il 21 febbraio 1958, se l’è inventato l’artista inglese Gerald Holtom, che non ne ha mai registrato il copyright.
Il cerchio sta per la Terra, le tre linee nascono dalla sovrapposizione della N e della D, secondo l’alfabeto semaforico.
La N e la D stanno per Nuclear Disarmament.
È il simbolo della pace, nato perché il movimento per il disarmo aveva bisogno di qualcosa di molto semplice e facilmente riproducibile. E, dal 1958, proprio questo simbolo, è stato usato in ogni manifestazione, su bandiere e striscioni, sulle guance di giovani di tante e diverse generazioni.
È opera di Holtom, ma capita che sia attribuita a Bertrand Russell che in quel periodo era presidente del CND. CND sta per Campaign for Nuclear Disarmament.
Proprio Russell, nel 1955, firmò a Londra, insieme a Einstein, il manifesto fondamentale che invitava tutti gli scienziati del mondo a riflettere sui rischi che il nucleare comporta per la Terra. Quel manifesto diceva:
Ricordate la vostra umanità e dimenticate il resto.
Dopo ciò che è successo sabato a Parigi, il simbolo della pace si è trasformato. Portandosi dietro tutta la sua storia e tutta la sua potenza evocativa, ha fatto di nuovo il giro del mondo. Prima è stato attribuito a Bansky, lo street artist di Bristol, ma è opera di Jean Jullien, trentaduenne illustratore di Cholet che ora vive a Londra. Bansky stesso, ha specificato di non essere né su Facebook né su twitter. E Jullien, invece ha detto al The Telegraph:
È stata la mia reazione più spontanea. Di solito disegno cose che fanno sorridere, ma questa volta sentivo di dover comunicare qualcosa che ha turbato tutti. È stato il mio modo di condividere la mia reazione, e di esprimere un bisogno di pace e solidarietà di fronte al disastro.
E così ha combinato il simbolo della pace con la Tour Eiffel. Perché “le parole a volte possono essere difficili da tradurre. Perché più una cosa è semplice meglio è e può essere universalmente compresa.”
Questa è un’intervista a Jean Jullien, che abbiamo tradotto per voi.
Quando hai saputo degli attentati?
Ero appena tornato da una vacanza e ho sentito la notizia su France Info.
In che atmosfera e con che umore hai realizzato questo disegno?
L’orrore. Ero sotto choc. Ho disegnato sul sul primo foglio di carta che avevo sotto mano.
Hai pensato a un messaggio particolare o è stato tutto spontaneo?
È un disegno nato da una reazione a caldo, in uno stato di preoccupazione, con un desiderio di condivisione, unità e pace.
Come ti senti davanti alla diffusione virale del tuo disegno? Sei contento?
Non sono contento di niente, questa è una tragedia. Questo disegno è un segno di pace, un mezzo di comunicazione e condivisione, di solidarietà. La sua propagazione virale testimonia che non solo l’odio si può diffondere, ma soprattutto la solidarietà.