LIBRI PROIBITI. 5 STORIE CHE NON AVRESTI DOVUTO LEGGERE
Chi controlla il passato controlla il futuro. Chi controlla il presente controlla il passato. Bastano poche parole a George Orwell per dirci che cos’è la censura. E la censura si è concentrata sui libri, depositari tanto del passato, quanto di uno sguardo sul futuro, e di un pensiero che non è il bipensiero del Grande Fratello, e di un linguaggio che non è la neolingua di 1984.
La distruzione del libri. Ne parla Fahrenheit 451 di Ray Bradbury (1951), e il film di Truffaut tratto dal romanzo. È un mondo, quello del libro, in cui s’impara solo attraverso la televisione. Chi legge delinque. I vigili del fuoco hanno un compito distruttivo: devono bruciare proprio i libri.
Senza arrivare al peggio, alla distopia e alle fiamme, all’Indice dei libri proibiti dalla Chiesa Cattolica, alla vicenda di Il nome per la rosa (lì, se vi ricordate, il volume bandito e causa di tutti gli omicidi è il libro secondo della poetica di Aristotele), ci sono libri che sono stati censurati anche in tempi non lontani. Per il linguaggio, per le tematiche. Questi sono cinque dei tantissimi.
Il romanzo di Pasternak viene rifiutato perché ostile alla rivoluzione socialista. Ed esce prima in Italia, nel 1957, per Feltrinelli, è la prima edizione in assoluto, e solo con Gorbaciov arriva in Russia.
Aldous Huxley e il suo libro più famoso subirono la censura perché, nelle pagine, c’è troppa droga, e troppo sesso. L’invito di chi governa – anche questa è una distopia – i Coordinatori Mondiali, è quello a soddisfare fin da piccoli le proprie pulsioni sessuali, e soma è il nome della droga euforizzante e antidepressiva che serve a controllare la popolazione.
“Poco rispetto della religione, riferimenti sessuali e attacco alla morale”, di questo fu tacciato il romanzo più celebre di Salinger. I critici dissero che il linguaggio informale in cui è scritto non lo rendevano un’opera letteraria seria. La parola “goddamn” vi compare ben 255 volte (qui un pezzo interessante sulla traduzione). E adesso è un testo fondamentale, che si legge in tutte le scuole.
Il caso di Salman Rushdie è uno di quelli più tragici. È un’opera allusiva, di fiction, con riferimenti a Maometto, però. E proprio questi riferimenti gli provocarono una fatwa di Khomeini, che decretò la condanna a morte dell’autore. Era il 1989. E la fatwa è stata ripetuta nel 2008.
5. Lolita
Nabokov riuscì a far pubblicare il suo celebre romanzo dalla casa editrice Olympia Press di Maurice Girodias, prima era stato rifiutato da quattro editori americani. Graham Green lo esalta, John Gordon, invece, lo definisce “il libro più osceno che abbia mai letto. È pornografia senza freni”.
Qui i dischi italiani censurati più famosi.
Sì, c’è anche questa: