LE COSE PER CUI VALE LA PENA VIVERE. BUON COMPLEANNO WOODY ALLEN
I film di Woody Allen sono tra le cose per cui vale la pena vivere. E sono da aggiungere alla lista di Isaac in Manhattan. Eccolo sdraiato sul divano, definitivamente malinconico, con un registratore e un microfono in mano, a elencare le piccole e grandi cose che – per lui – danno senso all’esistenza.
E sono:
1. Il buon vecchio Groucho Marx.
Groucho Marx, insieme a Bergman, è il suo punto di riferimento. Groucho gli serve per creare i suoi personaggi e le loro battute indimenticabili, tutti quei Woody Allen nevrotici, egocentrici, malinconici, romantici, insicuri che sono i protagonisti di molti suoi film. Qui i due geni della comicità a confronto. Celebre è la festa che conclude Tutti dicono I love you, con Woody e tutti gli altri vestiti da Fratelli Marx.
2. Joe Di Maggio (nella versione originale si tratta in realtà di Willie Mays)
Il baseball? Non serve un significato, è semplicemente bello da vedere, ha detto Woody Allen.
Nel doppiaggio italiano Willie Mayes è diventato Joe Di Maggio, più noto del giocatore soprannominato The Say Hey Kid. Mayes ha giocato nei Giants e poi nei New York Mets. La sua carriera si concluse con 660 fuoricampo, terzo di tutti i tempi al momento del ritiro e, al 2015, quinto.
3. Il secondo movimento della sinfonia Jupiter.
https://www.youtube.com/watch?v=zK5295yEQMQ
4. Louis Armstrong e l’incisione Potato Head Blues.
Le colonne sonore dei film di Woody sono jazz. Non solo Armstrong, ma anche Berlin, Rodgers e Gershwin, Hammerstein, Dorsey, Miller, Fred Astaire & Ginger Rogers. E musiche jazz le compone, e le suona, con il suo clarinetto e la sua New Orleans Jazz Band.
5. I film svedesi.
Sono soprattutto quelli di Bergman. Questo è ciò che ha scritto alla sua morte: “Ho imparato dal suo esempio a cercare di fare il meglio possibile in un dato momento, senza cedere all’assurdo mondo dei successi e dei flop, senza rassegnarsi a entrare nello sfavillante ruolo del regista, realizzando invece un film per poi passare a quello successivo. Bergman ha girato nella sua vita circa 60 film, io ne ho girati 38. Se non posso raggiungere la sua qualità, forse potrò avvicinarmi alla sua quantità”.
6. L’educazione sentimentale di Flaubert.
E questa quella di Woody Allen da Amore e guerra (1975):
Amare è soffrire. Se non si vuol soffrire, non si deve amare. Però allora si soffre di non amare.
Pertanto amare è soffrire, non amare è soffrire, e soffrire è soffrire.
Essere felice è amare: allora essere felice è soffrire. Ma soffrire ci rende infelici.
Pertanto per essere infelici si deve amare. O amare e soffrire. O soffrire per troppa felicità.
Io spero che tu prenda appunti.
7. Marlon Brando.
Del mitico attore Woody Allen ha detto: Ho fatto di tutto per essere come lui.
8. Franck Sinatra.
https://www.youtube.com/watch?v=5AVOpNR2PIs
9. Quelle incredibili mele e pere dipinte da Cézanne.
Come non si può essere d’accordo?
10. I granchi di Sam Wo.
Anche se il suo ristorante preferito è Elaine’s, nell’Upper East Side, a New York.
Quando ha chiuso, 2011, ha scritto: Era unico e fantastico, avrò cenato lì ogni sera o quasi per dieci anni. Era come una casa, lontano da casa. La cosa più eccezionale è che lì non eri mai disturbato, nessuno veniva a chiederti autografi o faceva chissà quali lagne per te; eri semplicemente parte dell’arredamento.
e, naturalmente, il viso di Tracy.
Quali sono le tue cose per le quali vale la pena vivere?