NEL 2016 IMPARO A SCRIVERE LETTERE D’AMORE. CON HAWTHORNE, HUGO, BEETHOVEN E KEATS

Non riesco a dire come ogni volta che metto le mie braccia intorno a te, io mi senta a casa.
Lo scrisse Hemingway a Marlene Dietrich. E noi? Le scriviamo ancora le lettere d’amore?
Forse no. Ci sono mezzi più veloci che non richiedono di trovare un foglio di carta, la busta e tutto il resto e impugnare una bic. E poi magari siamo anche convinti di avere una pessima calligrafia.

Una mail d’amore? Non è proprio la stessa cosa. Una mail non sta in un cassetto e non potrà essere rinvenuta come le missive di Sophia Hawthorne al suo innamorato Nathaniel, o quella di Juliette Drouet a Victor Hugo, quelle di Beethoven e quelle di Keats. Nel 2016 potremmo proprio tornare alla vecchia carta e penna per scrivere le nostre lettere d’amore, ispirandoci a queste, bellissime, indimenticabili, di donne e uomini della letteratura.


 

Sophia Hawthorne a Nathaniel Hawthorne (1839)

Che anno è stato per noi!
La mia definizione della Bellezza è che è amore, eppure implica anche la verità e il bene.
Ma soltanto coloro che amano come noi amiamo possono comprendere il significato e la forza di tutto questo.

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Juliette Drouet a Victor Hugo (1833)

Se tu sapessi quanto ti bramo, quanto il ricordo dell’ultima notte mi lascia delirante di gioia e straripante di desiderio. Quanto bramo darmi interamente a te nell’estasi del tuo dolce respiro e di quei baci che dalle tue labbra mi colmano di piacere! Ho bisogno del tuo amore come pietra angolare della mia esistenza, è il sole che soffia la vita in me.

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Beethoven alla “mia amata immortale” (1812)

A letto i miei pensieri sono già rivolti a te, mia amata immortale, ora lieti, ora di nuovo tristi, nell’attesa che il destino esaudisca i nostri desideri – posso vivere soltanto unito strettamente a te, non altrimenti, sì, ho deciso di errare lontano finché non potrò volare nelle tue braccia e sentirmi perfettamente a casa accanto a te e lasciando che la mia anima, circondata dal tuo essere, entri nel regno degli spiriti – purtroppo così deve essere – ti rassegnerai, tanto più conoscendo la mia fedeltà verso di te, nessuna altra donna potrà mai possedere il mio cuore, mai – mai – O Dio perché doversi allontanare dall’oggetto di tanto amore, la mia vita a V. è ora miserevole – il tuo amore ha fatto di me il più felice e nello stesso tempo il più infelice degli uomini – alla mia età avrei bisogno di vivere in modo uniforme senza scosse – ma è ciò possibile nella nostra situazione? – Angelo mio, mi dicono ora che la posta funziona tutti i giorni – quindi chiudo affinché tu possa ricevere la lettera al più presto – sii calma, solo contemplando con serenità la nostra esistenza potremo raggiungere il nostro scopo di vivere insieme – sii calma – amami – oggi – ieri – Quanta nostalgia, quanto rimpianto di te – di te – dite – mia vita – mio tutto – addio – ti prego continua ad amarmi – non smentire mai il cuore fedelissimo del tuo amato.
L.
Eternamente tuo
Eternamente mia
Eternamente nostri

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John Keats a Fanny Brawne (1819)

Mia cara ragazza,
in questo momento mi sono messo a copiare dei bei versi. Non riesco a proseguire con una certa soddisfazione. Ti devo dunque scrivere una riga o due per vedere se questo mi assiste nell’allontanarti dalla mia mente anche per un breve momento. Sulla mia anima non riesco a pensare a nient’altro. È passato il tempo in cui avevo il potere di ammonirti contro la poco promettente mattina della mia vita. Il mio amore mi ha reso egoista. Non posso esistere senza di te. Mi scordo di tutto salvo che di vederti ancora la mia vita sembra fermarsi lì non vedo oltre. Mi hai assorbito. In questo preciso momento ho la sensazione di essermi dissolto – sarei profondamente infelice senza la speranza di vederti presto. Sarei spaventato di dovermi allontanare da te. Mia dolce Fanny, cambierà mai il tuo cuore? Amore mio, cambierà? Non ho limiti ora al mio amore… Il tuo biglietto è arrivato proprio qui. Non posso essere felice lontano da te. È più ricco di una nave di perle. Non mi trattare male neanche per scherzo. Mi sono meravigliato che gli uomini possano morire martiri per la loro Religione – Ho avuto un brivido. Ora non rabbrividisco più. Potrei essere un martire per la mia religione – la mia religione è l’amore – potrei morire per questo. Potrei morire per te. Il mio credo è l’amore e tu sei il mio unico dogma. Mi hai incantato con un potere al quale non posso resistere; eppure potevo resistere fino a quando ti vidi; e perfino dopo averti visto ho tentato spesso “di ragionare contro le ragioni del mio amore”. Non posso farlo più – il dolore sarebbe troppo grande. Il mio amore è egoista Non posso respirare senza di te.
Tuo per sempre, John Keats

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