TIENI VICINO UN GATTO. GATTI, LIBRI, SCRITTORI E DISEGNI
Cat versus human è il blog di Yasmine Surovec. Lì si trovano, andando a sfogliare, delle vignette molto comiche che raccontano la vita quotidiana di un vero amante (o ossessionato) dai gatti. E, ridendo, viene fuori il lato più oscuro del felino, che è anche il suo lato più caratteristico: il menefreghismo felpato, l’opportunismo peloso, la furbizia morbida. I gatti di Yasmine sono dolcissimi e letali, come i nostri. E proprio per questo li amiamo.
Capita spesso di trovare i felini nelle pagine dei libri, e i gatti sono molto amati anche dagli scrittori.
Da poco è uscita una raccolta che si intitola semplicemente Gatti – I racconti più belli (Einaudi), grandi scrittori e gatti protagonisti: “dall’inquietante gatto musicale di Roald Dahl al ribelle a quattro zampe di Patricia Highsmith, dal randagio molto speciale di Doris Lessing agli affamati felini di Murakami Haruki (che nessuno vorrebbe avere la ventura di incontrare sul proprio cammino)”. Su minima&moralia, un estratto dalla raccolta, Il paradiso dei gatti di Émile Zola.
Qui, poi, trovate un’intervista a Nicola Lagioia, che racconta del rapporto tra gli scrittori e i gatti, molto più affini rispetto ai cani al lavoro dello scrittore, perché così misteriosi.
Ci dice anche dei gatti di Hemingway, una colonia che rischia di essere sfrattata.
Dormicchiano nella sua casa-museo, e per una questione genetica, hanno cinque o sei dita. Eccoli qui:
“I gatti creano l’illusione di metterti in contatto con il mondo di sotto, il mondo dell’inconscio, dell’intangibile – dice Nicola Lagioia – e il rapporto che si crea tra lo scrittore e la propria scrittura non è distante dal rapporto tra lo scrittore e il proprio gatto, perché anche la scrittura non è facilmente addomesticabile“.
Del resto, lo sanno tutti che le cose sono andate così
(clicca per ingrandire):