SIATE REALISTI, CHIEDETE L’IMPOSSIBILE. RICORDARE CAMUS CON 10 FRASI
Il 4 gennaio 1960, a Villeblevin, in Borgogna, moriva in un incidente d’auto, Albert Camus.
L’autore di Lo Straniero, La Peste, Il Mito di Sisifo, La Caduta, è stato il più giovane letterato mai insignito del Nobel (1957). Scrittore e filosofo, saggista e drammaturgo, lo ricordiamo con dieci sue frasi, pensieri liberi, profondi e brillanti.
1. Le grandi idee arrivano nel mondo con la dolcezza delle colombe. Forse, se ascoltiamo bene, udiremo, tra il frastuono degli imperi e delle nazioni, un debole frullìo d’ali, il dolce fremito della vita e della speranza.
2. La rivolta consiste nell’amare un uomo che non esiste ancora.
3. Gli errori sono allegri, la verità è infernale.
4. Viene sempre il momento in cui bisogna scegliere fra la contemplazione e l’azione. Ciò si chiama diventare un uomo.
5. Io, pareva che avessi le mani vuote. Ma ero sicuro di me, sicuro di tutto, più sicuro di lui, sicuro della mia vita e di questa morte che stava per venire. Sì, non avevo che questo. Ma perlomeno avevo in mano questa verità così come essa aveva in mano me.
6. Un romanzo non è mai altro che una filosofia tradotta in immagini.
7. Cultura: l’urlo degli uomini in faccia al loro destino.
8. Sono un uomo semplice, io. Dev’essere per questo che sono un incompreso.
9. Ad ogni angolo di strada il sentimento dell’assurdità potrebbe colpire un uomo in faccia.
10. Siate realisti: chiedete l’impossibile.