QUANDO LO SCRITTORE RICEVE IL CARBONE. I RIFIUTI PIÙ CLAMOROSI
Anche i grandi scrittori hanno collezionato rifiuti, un po’ come Snoopy nelle sue vignette. Jeanne K. Rowling ha ricevuto ben otto no prima di pubblicare Harry Potter. Nessuno voleva pubblicare Il gabbiano Jonathan Livingston, venne bocciato da ben diciotto case editrici. Nessuno ne voleva sapere nemmeno di Il Padrino, troppo crudele, troppo violento, e pure Cent’anni di solitudine ha avuto i suoi problemi.
Insomma, il carbone è arrivato nella calza di molti nomi noti della letteratura, e terribili pareri sono stati espressi su romanzi che oggi consideriamo classici imprescindibili, quei libri che vanno letti per forza, quei libri di cui si parla sempre.
Primo Levi, Se questo è un uomo
Lo rifiutarono Ginzburg e Pavese. Era il 1948. Non interessava, e allora Levi lo pubblicò in 2500 copie con la piccola casa editrice De Silva. Anni dopo ecco la prima edizione Einaudi.
Alberto Moravia, Gli Indifferenti
Lo scrittore termina il libro nel 1928, non trova nessun editore disponibile. Lo pubblica a proprie spese. Racconta: “Mi presentai alla casa editrice e ingenuamente pensai che mi avrebbero dato subito la risposta e andai ad aspettarla a Stresa, mi ricordo, in un albergo davanti alle isole Borromee. Un albergo molto elegante, forse lo stesso che aveva ospitato Hemingway. Aspettai un mese. Dopo altri tre mesi mi arrivò una lettera, nella quale concludeva che dovevo pagare le spese.”
James Joyce, Ulisse
Lo respinge Virginia Woolf in persona, nel 1922 lavorava alla Hogarth Press. Lo definisce “prolisso, torbido, pretenzioso e plebeo”, poi le piace, solo un po’, perché infine ammette: “sono rimasta confusa, annoiata, irritata e delusa da questo liceale a disagio che si gratta i foruncoli”.
I romanzi di Stephen King
Vengono bocciati dal 1967 al 1973. In On Writing King lo racconta molto bene. Scriveva, spediva i dattiloscritti, e riceveva indietro o il silenzio o lettere di rifiuto. Ma non smetteva, non ha mai smesso, e poi è riuscito a pubblicare Carrie.
Di rifiuti parla il libro di Mario Baudino uscito per Passigli, e scopriamo, leggendo, che anche Proust ha avuto le sue magagne, e Kerouac e T.S. Eliot. E anche Siamo spiacenti di Gian Carlo Ferretti, uscito per Bruno Mondadori (ne puoi leggere su Criticaletteraria).
Caro editore, cosa ti prende?