I 16 LIBRI CHE GLI ASPIRANTI SCRITTORI DEVONO LEGGERE SECONDO ERNEST HEMINGWAY
È il 1934 e un giovane aspirante scrittore decide che i consigli migliori per diventare ciò che vuole diventare glieli può dare solo Ernest Hemingway in persona.
Il suo eroe vive un po’ lontano ma lui non si perderà d’animo e comincerà il suo viaggio: dal Minnesota, in autostop, arriverà fino a Key West. Lì suonerà alla porta e sarà proprio l’autore di Addio alle armi ad aprirgli. Il giovane si chiama Arnold Samuelson, è figlio di immigrati norvegesi, i suoi fanno i contadini.
I due diventano amici. Hemingway lo porta a pesca. E chissà, forse proprio sulla barca gli dice che, per diventare uno scrittore, deve educare se stesso. E per educarsi l’unica cosa da fare è leggere. Gli regala una lista di romanzi imprescindibili, “qualcuno potrebbe annoiarti”, gli dice, “qualcun altro invece di ti darà ispirazione e soprattutto ti aiuterà quando ti sembrerà di aver perso le speranze”.
Inoltre, gli dà anche consigli concreti. Gli dice che, per prima cosa, sì bisogna scrivere, ma non scrivere troppo. “Lasciane un po’ per il giorno dopo, una delle cose fondamentali è capire quando bisogna smettere“. Hemingway ribadisce anche l’importanza della riscrittura: “Ho riscritto Addio alle armi cinque volte, la prima stesura non è mai buona”.
I romanzi sono questi, quanti ne hai letti?
L’albergo azzurro di Stephen Crane
La scialuppa di Stephen Crane
Madame Bovary di Gustave Flaubert
Gente di Dublino di James Joyce
Il rosso e il nero di Stendhal
Schiavo d’amore di W. Somerset Maugham
Anna Karenina di Lev Tolstoj
Guerra e Pace di Lev Tolstoj
Buddenbrooks di Thomas Mann
Hail and Farewell di George Moore
I fratelli Karamazov di Fëdor Dostoevskij
The Oxford Book of English Verse
La stanza enorme di E.E. Cummings
Cime tempestose di Emily Brontë
Un mondo lontano di W.H. Hudson
L’americano di Henry James