LEGGO IL PASSATO NEL PALMO DELLA MANO DELLA DONNA CHE AMO. SUL DESIDERIO, IN ESHKOL NEVO E BERTRAND RUSSELL
Bertrand Russell è stato una delle menti più brillanti che l’umanità abbia conosciuto, un oracolo di saggezza. Ha riflettuto sulla felicità, sull’amore, sul sesso e sulle nostre superstizioni e credenze morali. Nel 1950 è stato insignito del premio Nobel per la letteratura. Dal palco di Stoccolma ha esordito con una considerazione circa il motore centrale del comportamento umano, il desiderio.
Ogni attività umana è indotta dal desiderio. C’è una teoria del tutto fallace, avanzata da alcuni moralisti, dice che si può resistere al desiderio in nome del senso del dovere, ma è fallace non perché il senso del dovere non possa essere motore dell’azione, ma perché lo diventa solo se desideriamo che così sia. Se volete sapere ciò che gli uomini faranno, è necessario conoscere soprattutto il sistema dei loro desideri.
C’è un romanzo, uscito qualche tempo fa, che proprio di desideri parla e i desideri costituiscono la sua struttura, come semi piantati all’inizio, che daranno – forse – i loro frutti alla fine. Sono quelli di quattro amici non ancora trent’enni, che insieme hanno passato la loro giovinezza, hanno condiviso sogni e drammi, e speranze e amori. Si intitola La simmetria dei desideri, l’ha scritto Eshkol Nevo. Una cosa che fanno spesso i protagonisti, Yuval, Ofir, Amichai e Yoav detto Churchill, è guardare le partire di calcio, e un giorno – l’idea è di Amichai, che di lavoro vende polizze mediche ai malati di cuore – è scrivere i loro desideri per gli anni a venire, per poi attendere la prossima Coppa del Mondo e vedere se si sono realizzati o no. Yuval è il narratore, di animo gentile, e quello stesso giorno ha appena incontrato la donna che è sicuro sia quella giusta. Si chiama Yaara. E allora al ragazzo non viene altro da scrivere se non:
Ai prossimi Mondiali voglio stare ancora con Yaara. Ai prossimi Mondiali voglio essere sposato con Yaara. Ai prossimi Mondiali voglio avere un figlio da Yaara. Possibilmente una figlia.
E così, i desideri seminati sulla carta, scritti e conservati da qualche parte – il sistema dei loro desideri – diventano il motore della storia di questi amici, in una Tel Aviv che potrebbe essere la nostra città, seppur con le dovute differenze. I quattro protagonisti, infatti, si sono conosciuti nell’esercito e stanno cercando di dimenticare la Prima Intifada. La Seconda li obbliga a porsi molte domande sul proprio futuro. E allora, la domanda è, ed è anche rivolta a noi, adesso, è davvero giusto ed è allo stesso tempo possibile, avere dei desideri?
“Ci poniamo delle mete, ne diventiamo schiavi. Siamo talmente impegnati a realizzarle, che non ci rendiamo conto che nel frattempo sono cambiate.”
Sabato 13 febbraio, alle ore 18, lo scrittore Marco Missiroli insieme all’artista Matteo Nuti parlano proprio di desiderio. L’autore di Atti osceni in luogo privato (Feltrinelli) racconta gli amori disperati che Bernard Malamud ritrae, con humor e semplicità, in Il barile magico, National Book Award 1959.Con drammi così condivisi da essere universali e amori tanto naturali che diventano eccezionali, i protagonisti continuano a sognare qualcosa di meglio, come accade a tutti. La lezione-spettacolo si intitola I sogni son desideri e fa parte della rassegna In nome dell’amore.
Canzone d’amore, o più o meno d’amore: