TU DEVI GUARDARMI, ORFEO: TU DEVI. UNA RILETTURA DEL MITO DI EURIDICE E ORFEO

La musica di Orfeo incantava ogni creatura, ma lui non aveva occhi che per Euridice.
Il mito è noto a tutti: un serpente, che aspettava quel momento da sempre, morse la donna che morì di colpo, lasciando solo e disperato Orfeo. Era impossibile per lui abituarsi a una vita senza Euridice. Così convinse gli Dei degli Inferi e commosse le Erinni con la sua lira, attraversò lo Stige e gli venne concesso di prender per mano l’ombra della sua amata e condurla di nuovo alla vita, a patto che mai si voltasse, se non una volta uscito dall’Ade.

Nè la regale sposa, nè colui che governa l’abisso, opposero rifiuto all’infelice che li pregava e richiamarono Euridice. Costei che si trovava tra le ombre dei morti da poco tempo, si avanzò, camminando a passo lento per causa della ferita. Il tracio Orfeo la riebbe, a patto che non si voltasse indietro a guardarla prima di essere uscito dalla valle infernale. Così racconta Ovidio nelle Metamorfosi (X, 41-63).

Ma Orfeo si volta. Orfeo è sospettoso.
Quella che cammina dietro di me è davvero Euridice?
Sono i suoi passi? È la sua mano quella che stringo?
E così il patto è rotto. E Orfeo rimane solo, perde il suo amore per sempre.

Tra gli artisti che si sono confrontati con questo mito c’è Auguste Rodin:


Working Title/Artist: Orpheus and EurydiceDepartment: ESDACulture/Period/Location: HB/TOA Date Code: Working Date: probably modeled before 1887, executed 1893 photography by mma, Digital File DP250517.tif retouched by film and media (jnc) 7_12_11

Working Title/Artist: Orpheus and EurydiceDepartment: ESDACulture/Period/Location: HB/TOA Date Code: Working Date: probably modeled before 1887, executed 1893 photography by mma, Digital File DP250517.tif retouched by film and media (jnc) 7_12_11


Orfeo si pone la mano sugli occhi, proprio per non guardare, per trattenersi dal voltarsi.
Euridice viene fuori dal marmo grezzo, pronta a sprofondare di nuovo lì, nell’indistinto, nella morte.
Questa Euridice sembra desiderare che Orfeo si volti.
Sembra che non creda alla possibilità di lasciare il mondo dei morti.

Forse non si può fare. Orfeo deve abituarsi alla sua assenza, deve accettare la perdita, deve imparare a dire addio a ciò che ama di più al mondo. Questa Euridice è simile a quella descritta nella rilettura di Valeria Parrella, un piccolo libro uscito per Bompiani e intitolato ASSENZA.


orfeo and eurydice


 

Si tratta di un’Euridice capace di dire questo:

Adesso, Orfeo: guarda la verità.
Da quando sono morta non lo fai e così credi di tenermi viva,
ma adesso tu, se mi ami devi guardarmi.
Se mi ami devi guardarmi.
Non puoi fare altro che voltarti e guardarmi.

Tu devi guardare in faccia la verità, tu devi guardarmi, Orfeo: tu devi.

E sembrano proprio, queste, le parole perfette per l’Euridice di Rodin.
Quella che cinge i fianchi di Orfeo e che vuole che l’innamorato si volti.

La rilettura del mito è anche uno spettacolo teatrale, ne parliamo al Circolo.

Valeria Parrella, Assenza - Bompiani

Valeria Parrella, Assenza – Bompiani