MISS SHEPHERD, LA SIGNORA NEL FURGONE DI ALAN BENNETT
Nessuno conosceva bene Miss Shepherd, ha detto Alan Bennett.
Lo scrittore inglese è stato per davvero vicino di casa di una senzatetto: Miss Shepherd ha vissuto per quindici anni in un furgone parcheggiato nel vialetto della sua casa di Camden, a Londra. E allora Bennett ha scritto un libro, La signora nel furgone, che è diventato uno spettacolo teatrale e, di recente, un film.
Nonostante la vicinanza, lo scrittore ribadisce: Anche io non la conosco bene. Però sapevo com’era.
Infatti Miss Shepherd non aveva amici, e Bennett non lo è mai diventato. Era il suo vicino di casa. E alla sua morte, nel 1989, ha scritto un lungo articolo, in forma di diario, il resoconto del tempo trascorso con quel furgone pieno di monnezza proprio nel giardino della sua villetta:
Giugno 1980. Miss S. ha inaugurato il guardaroba estivo: un impermeabile rivoltato con delle grandi toppe marrone. (..) Mi chiede di farle un po’ di spesa: “Mi serve un pacchettino di bicarbonato, un po’ di latte e degli orsetti di gelatina. Gli orsetti non sono urgenti.”
Marzo 1989. Tutto intorno allo sportello del furgone c’è uno strato sottile di borotalco e vari fazzolettini di carta appallottolati, sporchi di quella che potrebbe essere o non essere merda.
Miss Shepherd era una senzatetto molto anziana, dal suo furgone debordavano rifiuti chiusi in sacchetti di ogni dimensione, la sua casa era un vecchio van che dipinse di giallo con gioia, era bislacca, strampalata, scontrosa, e non diceva mai grazie. Il suo abbigliamento era composto da sottane stracciate, foulard e cappelli di lana d’inverno, occhiale da soli verdi, un cestino di paglia come cappello in primavera. Puzzava, puzzava parecchio. E le piaceva tantissimo farsi scarrozzare in giro per il quartiere seduta sulla sedia a rotelle.
Alan Bennett racconta di lei e del loro rapporto, con straordinaria attenzione ai dettagli, trasformando Miss Shepherd in un personaggio indimenticabile. Chi è una persona di rilievo, nella nostra vita, lo decidiamo noi.
The Lady in the Van è il film tratto da questa storia, con Maggie Smith nei panni lerci di Miss Shepherd e Alex Jennings impersona Alan Bennett. Maggie Smith si ritrova a recitare battute formidabili come: Me l’ha detto la Vergine Maria. Era fuori l’ufficio postale su Parkway.
Di Alan Bennett ce ne sono due, lo scrittore si sdoppia e parla con se stesso: è un bel modo visivo di rappresentare la vita di chi scrive libri, in costante dialogo con i propri pensieri e spesso incapace di vivere a pieno la propria esistenza. Il Bennett del film è proprio così, e si rimprovera di questa sua mancanza.
Il film è stato girato nella vera casa di Bennett, proprio dove i fatti si svolsero, Gloucester Crescent a Camden Town. Quando il furgone è tornato, qualcuno degli abitanti della via ha rabbrividito.
La vita di Miss Shepherd a Camden non è stata semplice: la gente andava spesso a dar calci al suo furgone e a insultare la donna, così Bennett si trovava spesso a dover intervenire. Ma era anche forte Miss Shepherd e piena di idee, anche politiche: ha fondato il proprio partito, il Partito Fidelius – che secondo Bennett, “sarebbe andato bene alla destra di Ukip”. Ha scritto anche opuscoli, che ha distribuito al di fuori delle banche, e ha riempito di slogan il marciapiede.
Vi consigliamo di leggere il libro e di vedere questo bellissimo film, dal finale spumeggiante.
Miss Shepherd è una figura di così grande rilievo, ormai, che è stata posta una targa dove ha abitato, nel vialetto di Bennett. Disse: La signora Thatcher non è la Lady di Ferro, la Lady di Ferro Sono io. Ha creduto davvero che sarebbe diventata primo ministro: Quando sarò eletta pensi che dovrò vivere in Downing Street per forza, o potrò rimanere nel furgone?
Alan Bennet
La signora nel furgone
Traduzione di Giulia Arborio Mella
Piccola Biblioteca Adelphi
2003, 9ª ediz., pp. 89