SCRITTORI E MACCHINE DA SCRIVERE, LE 5 PIÙ BELLE

Gene Fowler, giornalista, scrittore e drammaturgo ha detto: Ogni tanto è come se io fossi uscito dalla stanza e lasciato che la macchina da scrivere andasse per conto suo. Dalle macchine da scrivere sono uscite le pagine di molti romanzi che amiamo, e c’è chi – nonostante Mac, Pc e iPad – la usa ancora, come Javier Marías.

Era il 1802 quando Fantoni inventò quella “preziosa stamperia“, un aggeggio molto simile a una macchina da scrivere, il modello per tutte quelle a venire. La prima macchina a essere messa in commercio con successo fu la Remington No. 1 ovvero la Sholes and Glidden, intorno al 1870.


Ne abbiamo scelte cinque, tra quelle più belle.
Questa è la Sholes and Glidden, prodotta nel 1873.

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Scrittori: 
Agatha Christie: Remington portatile n°2
William S. Burroughs

 

 


L’Hermes 3000 è un’icona.
Arriva nel 1950 con le sue linee curve e comfort nella digitazione.

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Scrittori:
Joseph Brodsky
Douglas Adams
Philip K. Dick


Con la Underwood n°5 si stabiliscono gli standard delle macchine da scrivere successive.
Questa era la preferita di molti scrittori nella prima metà del Ventesimo secolo. 


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Scrittori:
Charles Bukowski
Raymond Chandler


La Lettera 10 Olivetti è di linee curve e angoli, minimal, e ha influenzato tutti. 

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La Valentine Olivetti (1970), progettata dal Ettore Sottsass, è una delle icone del design industriale. Fin dalla sua nascita ha un posto al Museum of Modern Art di New York. Si differenzia da tutte le altre perché non è accompagnata dalla valigetta per trasportarla, è una valigetta.

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Scrittori:
Martin Amis: Olivetti Lettera 32
Nick Cave: Olivetti Lettera 25
John Cheever: Olivetta Lettera 32
Leonard Cohen: Olivetti Lettera 22
Francis Ford Coppola: Olivetti Lettera 32
Günter Grass: Olivetti Lettera 32
Primo Levi: Olivetti Lettera 36
Pier Paolo Pasolini: Olivetti Lettera 22