SCRIVI DI CIÒ CHE TI TIENE SVEGLIO LA NOTTE. KHALED HOSSEINI E LA SCRITTURA

Devi scrivere, dice Khaled Hosseini, anche quando non vuoi.
L’autore di origine afgana, nato a Kabul, ha scritto romanzi di grande successo, tanto che la DreamWorks, casa di produzione di Steven Spielberg, si è aggiudicata i diritti per trarne i film.
Il cacciatore di aquiloni, Mille splendidi soli e E l’eco rispose (tutti pubblicati da Piemme Edizioni) sono libri nati grazie a un lavoro assiduo, fatto di compromessi, soprattutto con se stessi.


 

Dice Hosseini in un’intervista a Noah Charney: Delineare tutto io lo trovo poco utile, mi piace l’elemento sorpresa e la spontaneità, mi piace lasciare che la storia prenda la propria strada. Per questo motivo è molto difficile per me stendere la prima bozza, è un lavoro complicato e spesso abbastanza deludente.


La prima stesura del romanzo che ha intenzione di scrivere spesso si rivela molta lontana dall’ideale, da quello che doveva essere, nelle intenzioni. Per questo motivo, Hosseini dice di amare la riscrittura, lavoro forse trascurato dall’aspirante scrittore: rimaneggiare il proprio testo, quasi fosse di un altro, è invece essenziale alla buona riuscita della storia, soprattutto per quanto concerne l’impianto narrativo.


 

La prima bozza è in realtà solo uno schizzo sul quale aggiungo livello e dimensione, ombre, sfumature e colore. Scrivere per me è in gran parte riscrivere. Durante questo processo scopro quei significati nascosti, i più misteriosi collegamenti, e altre possibilità che fino a quel momento non sembravano esserci. Nella riscrittura, spero di vedere la storia da più vicino, più vicino alle mie intenzioni iniziali.


Racconta Hosseini che spesso gli è capitato di incontrare persone che confessavano di avere una storia, dentro di loro, un’idea di libro e dice che – anche se può sembrar banale – fare lo scrittore significa scrivere, scrivere. E scrivere ogni giorno, anche quando piace più o meno, anche quando non piace per niente. Il pubblico per cui si scrive all’inizio è fatto di una sola persona: lo scrittore stesso. Dice Hosseini che è inutile perder tempo cercando di indovinare cosa potrebbe piacere: è necessario scrivere le cose che si tengono proprio sotto la pelle, quelle che ti tengono sveglio di notte.

 


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