EMILY DICKINSON SULLE MONTAGNE
Ah, Tenerife!
Ritrosa Montagna!
Porpore di Ere – sostano per te –
Il Tramonto – passa in rassegna il suo Reggimento di Zaffiro –
Il Giorno – fa cadere su di te il suo Rosso Addio!
Immobile – Ricoperta dalla tua Maglia di ghiacci –
Coscia di Granito – e muscolo – d’Acciaio –
Incurante – in egual misura – di pompa – o commiato
Ah, Tenerife!
M’inginocchio – silente –
Questa è Emily Dickinson che parla di montagne, di vette grandiose: per la poetessa sono ciò che più si avvicina alla divinità. Sono splendide le montagne e sono ritrose: non hanno bisogno di vantarsi della propria bellezza e della propria grandezza. Sono ciò che resta immobile: i tramonti passano e le illuminano, le notti calano su di esse, i giorni passano. Le vette rimangono indifferenti. Che può fare il poeta davanti a uno spettacolo così immenso? Solo inginocchiarsi, in silenzio.
La natura, per il poeta, ha in sé la poesia. E il poeta, come Dickinson, ha il compito di regalare la poesia a chi non può crearla, come la natura ci regala visioni grandiose e terribili, bellissime e sublimi. La poesia come la natura appartengono a tutti.
Nel cosmo dickinsoniano fiore (…) e testo poetico sono intercambiabili: il lessico della botanica s’intreccia con una terminologia retorica che sembra anticipare la moderna linguistica con effetti di voluta ambiguità. La poesia è, per Emily, pronuncia del mondo.
Lo scrive Marisa Bulgheroni nel Meridiano.
E infatti, i petali, per Emily Dickinson, sono i suoi paragrafi:
Pago – in Contanti di Raso –
Non hai specificato – il prezzo –
Un Petalo, per un Paragrafo
È quanto io possa supporre –
Emily Dickinson è entrata in contatto con la natura fin da bambina, nel New England. Le scene naturali e il linguaggio della natura entrano fin da subito nella sua opera poetica, influenzata anche da Wordsworth, Bryant, ed Emerson, dai romantici che nella natura avevano trovato il ristoro per il proprio spirito.
Nelle campagne di Dickinson le stagioni passavano e il loro fluire era riflesso dello stato d’animo della ragazza: il suo sguardo spaziava su prati, boschi, colline e fiori, la natura era benefica ma anche sconcertante, sfuggente e spesso distruttiva.
Alla natura e in particolare alle montagne è dedicato il ciclo In Cordata al Circolo dei lettori.
Lunedì 9 maggio alle 21 si sale fin sul Monviso, attraverso il racconto di Paolo Allemano, consigliere Regione Piemonte, Enrico Camanni, storico dell’alpinismo, Sergio Chiamparino, presidente Regione Piemonte, Giorgio Diritti, regista, guide alpine del Monviso e Cantori spontanei di Ostana