3 CONSIGLI PER VIVERE CON CONSAPEVOLEZZA

Qualche tempo fa, vi abbiamo fornito 3 consigli per il nuovo anno (e per sempre) attraverso le voci di altrettante donne eccezionali: Simone Weil, Susan SontagMartha Nussbaum. Oggi ve ne diamo altri tre, cercando nell’opera, nella visione del mondo, della poetessa e saggista femminista Adrienne Rich, del poeta Rainer Maria Rilke e della scrittrice Ursula K. Le Guin.


1. Adrienne Rich: coltiva oneste e meritevoli relazioni.

La poetessa, una delle più importanti del Ventesimo secolo, donna di convinzioni incrollabili, è stata la prima e finora unica a rifiutare il National Medal of Arts in segno di protesta contro il governo americano. Fine conoscitrice della dimensione interiore dell’uomo, ci dice: Una relazione meritevole e onesta, quando due persone di diritto usano la parola “amore”, è un processo delicato e violento, spesso terrificante per entrambi, è un processo in cui entrambi cercano di capire quanta verità di sé possono dire all’altro. Ma è il più importante, perché spezza il nostro isolamento. E più è difficile, più è giusto, perché rende giustizia alla complessità di ognuno di noi. Coltivare relazioni oneste e meritevoli è fondamentale: possiamo contare su così poche persone al mondo.

adrienne rich

adrienne rich


2. Rainer Maria Rilke: vivi le tue domande.

Nella corrispondenza con il giovane cadetto Franz Xaver Kappus, Rilke affronta una delle questioni più annose e foriere di tristezza: cosa significa amare veramente? Le lettere, pubblicate come Lettere a un giovane poeta, sono una bella lettura. In una di queste Rilke scrive: Vi prego di avere pazienza e di cercare di amare le domande stesse come se fossero libri scritti in lingua straniera. Non cercare le risposte. Il punto è vivere tutto. Vivere le domande ora. Forse allora, un giorno lontano nel futuro, gradualmente, senza nemmeno accorgersene, prenderai la strada verso la risposta.

Rainer Maria Rilke


 

3. Ursula K. Le Guin: rifiuta di giocare il gioco della perfezione.

Il perfezionismo è il nostro modo più compulsivo di mantenere noi stessi piccoli, una sorta di contorsionismo psico-emotivo che dà l’illusione di raggiungere la grandezza, mentre ci blocca nella piccolezza più soffocante. Questo è ciò che dice Ursula K. Le GuinCi sono un sacco di modi per essere perfetti, e non uno di questi si ottiene attraverso la punizione. Penso a quando ero al liceo nel 1940: le ragazze bianche ottenevano i loro capelli increspati con sostanze chimiche e le ragazze nere si facevano i capelli lisci sempre usando sostanze chimiche. Un sacco di bambine non potevano permettersi questi trattamenti costosi, quindi erano miserabili perché non riuscivano a seguire le regole, le regole della bellezza.
La bellezza ha sempre le regole. È un gioco. Mi offende il gioco di bellezza quando la vedo controllato da persone che vogliono solo arricchirsi e non si preoccupano del male che fanno.

Ursula K. Le Guin