AMLETO SU TWITTER E AL SALONE DEL LIBRO CON FABRIZIO GIFUNI

Siamo andati a Londra con Shakespeare, abbiamo trovato i suoi francobolli, ne abbiamo letto le parodie: quest’anno ricorrono i 400 anni dalla morte del Bardo. E, per quest’occasione, è tornato Amleto, ma su Twitter. L’idea è di TwLetteratura che ha lanciato un gioco, dal 23 aprile, per far rivivere l’opera più celebrata di Shakespeare sui social network. Basta usare l’hashtag #HamletTw per ripercorrere tutti i cinguettii della rete. Ieri #HamletTw è arrivato al Salone del libro di Torino con l’appuntamento To tweet, or not to tweet.


Amleto è una di quelle opere che si torna a leggere più volte, nel corso della vita. Offre al lettore indizi per comprendere se stessi, e contiene quasi delle preghiere. La malinconia di Amleto è in qualche modo esistenziale, il giovane possiede una visione del mondo fuori dal comune, molto filosofica, è il depresso che non riesce a rispondere alle grandi domande metafisiche.

Ma è anche volubile, è irascibile, tutta colpa del lutto: suo padre è morto e a nessuno sembra importi, se non a lui. Il mondo interno di Amleto cambia, quello esterno rimane invariato.

Il dolore lo rende nervoso. E com’è possibile che le nubi pendano ancora sulla tua testa? Gli domanda lo zio, la peggiore per una persona in lutto. Anche la madre cerca di fargli comprendere che la sua perdita è una cosa che succede a tutti, è comune, capita. E il giovane si arrabbia ancora di più.

C’è il vuoto in Amleto, c’è la disperazione e il desiderio di trovare sollievo. Questa di Shakespeare è un’opera che parla anche della perdita e di come si reagisce a essa, di quei momenti di rabbia e tristezza in cui non sembra possibile tornare a vivere.

Anche il Circolo dei lettori, con il sostegno di Brunello Cucinelli, rende omaggio al Bardo durante il Salone del libro. Lo fa con Fabrizio Gifuni e il suo Amletosabato 14 maggio ore 18 all’Auditorium del Lingotto Fiere. 


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