IL MORTALE VIAGGIO DI DANIEL CLOWES TRA DISTORSIONI TEMPORALI VERSO L’INFINITO PRIMORDIALE DELL’AMORE ETERNO
Basta un frase per descrivere il nuovo fumetto di Daniel Clowes, è quella che si trova sul retro della copertina, proprio sotto il titolo: UN MORTALE VIAGGIO TRA DISTORSIONI TEMPORALI VERSO L’INFINITO PRIMORDIALE DELL’AMORE ETERNO. Ecco.
La storia è sensazionale e psichedelica rispetto agli altri lavori del fumettista di Chicago, ma conserva LA sensibilità e introspezione di Ice Haven e Ghost World (Coconino) per fare due esempi. Si intitola PATIENCE ed è pubblicata da Bao Publishing.
Sulla copertina c’è lei, Patience. Biondissima, fissa il lettore con occhi azzurri ghiaccio. Dalla sua testa si irradiano strisce colorate e disegnate. Il titolo è in argento e l’impressione è subito quella di entrare in un’altra dimensione, aprendo il libro. Infatti questa storia è piena di elementi fantastici, salti temporali, filtri speciali, c’è anche una donna di colore blu, ma il tema centrale è uno solo: Clowes sperimenta intorno all’amore. Anzi, all‘amore eterno.
Nella prima parte lo stile di Clowes è riconoscibile: una coppia abbastanza anonima non riesce ad arrivare a fine mese, fanno molti sacrifici, abitano in un appartamento modesto, lui distribuisce volantini e lei è disoccupata. Sono Jack e Patience. Come in altre storie del fumettista, per esempio Mister Wonderful, i protagonisti non hanno niente di speciale: uomini di mezz’età un po’ tristi che perdono i capelli, donne non più giovani.
Poi però succede qualcosa. Che non vi diciamo. Accade un fatto gravissimo che darà alla storia una direzione inaspettata. Ancora qualche pagina alla David Boring e poi avrà inizio proprio quel MORTALE VIAGGIO TRA DISTORSIONI TEMPORALI del sottotitolo.
Poiché l’amore tra Patience e Jack non può finire la storia diventa un vortice colorato pieno di elementi sci-fi e tensione. Non può finire perché Patience è l’ossessione di Jack. La sua mente ne leviga il volto e il ricordo fino a farla diventare come quella della copertina, una faccia che sembra di bambola, un manichino. Totalmente idealizzata, Patience è l’ideale dell’amore eterno che non deve esaurirsi mai, a costo di saltare tra passato e futuro, rischiando il degrado fisico e mentale.
Daniel Clowes indaga il tessuto dell’universo e dell’amore per riflettere su come si può (o non si può) venire a patti con il passato.