LE ABITUDINI STRANE E SEGRETE DI 5 SCRITTORI
1. TRUMAN CAPOTE
Si dice che scrivesse sdraiato, un bicchiere di sherry in una mano e la matita nell’altra. Dice di se stesso “Sono uno scrittore orizzontale. Non riesco a pensare se non da sdraiato, a letto o disteso sul divano con sigarette e caffè a portata di mano. Al pomeriggio, al posto del caffè, una tazza di tè, uno sherry o un Martini. No, io non uso la macchina da scrivere, almeno non all’inizio”.
2. ERNEST HEMINGWAY
Scriveva 500 pagine al giorno, soprattutto di mattina, così si racconta. Era uno scrittore prolifico ma sapeva anche quando fermarsi. In una lettera a F. Scott Fitzgerald confessa: “Scrivo una pagina di capolavoro e novantuno pagine di merda, la merda la metto nel cestino”.
3. WILLIAM FAULKNER
Faulkner beveva molto whisky quando scriveva. E lavorò anche come contrabbandiere.
Una volta incontrò Sherwood Anderson a New Orleans e andarono un bar, si misero a bere, e rimasero così, ad ascoltarsi parlare per ore. La mattina dopo Faulkner si mise a scrivere.
4. VLADIMIR NABOKOV
Scriveva su particolari fogli di carta, come schede, che avrebbe poi conservato in scatole apposite. Ha detto che i suoi strumenti di lavoro erano fondamentali, questi cartoncini Bristol in primis e poi matite ben appuntite, non troppo dure, con la gomma in cima.
5. TOM WOLFE
Ha usato la macchina da scrivere e si poneva l’obiettivo delle dieci pagine al giorno. Se riusciva a finire in tre ore, allora metteva via tutto e faceva altro. Altrimenti restava alla scrivania anche per dodici ore.