hanna arendt primo piano

AMARE SIGNIFICA VOGLIO CHE TU SIA COME SEI. HANNAH ARENDT E MARTIN HEIDEGGER

Hannah Arendt, filosofa, storica e scrittrice di origini ebraiche, subì la persecuzione nazista e venne privata dei diritti civili nel 1933. Venne incarcerata e, una volta libera, decise di trasferirsi negli Stati Uniti. Fino al 1951 fu apolide, poi ottenne la cittadinanza americana. Fu giornalista e docente e pubblicò opere fondamentali di filosofia politica. Aveva 19 anni quando, studentessa, conobbe e si innamorò di Martin Heidegger, il filosofo di Essere e Tempo, all’epoca trentaseienne e sposato. Influente e controverso, Heidegger ha contribuito con opere monumentali alla fenomenologia e all’esistenzialismo.

La loro storia sentimentale è un intreccio di felicità e tragedia, di impegno e delusioneLa più emozionante, concentrata, movimentata storia d’amore, così definiva Heidegger il rapporto con la giovane Arendt. Non gli era mai successo, e capitò proprio quando stava redigendo Essere e Tempo, l’opera destinata alla fama.

Lettere 1925-1975 è la raccolta che consegna a noi lettori la storia di questo amore. E non solo. Le loro quotidiane conversazioni sono permeate di riflessioni filosofiche. E di nostalgia. Heidegger ricorda Arendt come timida e ingenua, emblema della purezza, il carteggio ci racconta le tappe e i dettagli del loro legame che durò tutta la vita.

Qui ne raccogliamo due, di Heidegger a Arendt, per voi.
Sono utili a scoprire il lato più nascosto e forse inaspettato del filosofo tedesco.


1925:

Cara signorina Arendt!
Questa sera desidero parlare al tuo cuore.
Tutto è semplice, chiaro e puro tra noi. Questo ha permesso il nostro incontro.
Tu sei la mia dolce allieva e io il tuo maestro. Non riuscirò mai a chiamarti “mia” ma da adesso tu appartieni alla mia vita e crescerò con te. 


Qualche giorno dopo:

Cara Hannah!
Perché l’amore è un’esperienza più ricca di qualsiasi altra possibile esperienza umana e un dolce fardello per coloro che sono presi dal suo abbraccio? Perché diventiamo ciò che amiamo ma rimaniamo anche noi stessi. Poi vogliamo ringraziare la persona amata, ma non troviamo nulla che si abbastanza.
Possiamo solo provare gratitudine dentro di noi. L’amore trasforma la gratitudine in lealtà nei nostri confronti e fede incondizionata nell’altro. Questo è il modo in cui l’amore inesorabilmente intensifica il suo segreto più intimo. Qui, essere vicini è questione di essere alla più grande distanza dall’altro – distanza che non lascia sfumare niente – ma che invece pone te nella mera presenza – trasparente ma incomprensibile – di una rivelazione. La presenza dell’altro improvvisamente irrompe nella nostra vita, nessuna anima 
può giungere a patti con questo. Un destino umano si dona a un altro destino umano, e il compito del puro amore è di mantenere questo dare così vivo come lo era nel primo giorno.