VIRGINIA WOOLF SUL MATRIMONIO
Ti abbiamo raccontato molte cose su Virginia Woolf. Scriveva la mattina, svegliandosi sempre alla stessa ora e dopo aver fatto colazione con Leonard. Ti abbiamo parlato del suo primo romanzo, Gli Anni e anche delle sue cartoline. E del suo pensiero riguardo alla musica. Alla casa in cui ha vissuto con suo marito negli ultimi anni della sua vita abbiamo dedicato questo articolo. E alla sua storia d’amore con Vita Sackville-West quest’altro. E ti abbiamo detto anche del suo romanzo Gita al faro e della graphic novel che racconta la sua storia. Oggi parliamo del suo diario e in particolare del breve appunto dedicato al matrimonio.
Leonard Woolf, dopo la morte di Virginia, seleziona dai diari della moglie i brani che riguardano la sua attività di critica letteraria e le riflessioni sulla scrittura. Nasce così A Writer’s Diary, ovvero Diario di una scrittrice, pubblicato in Italia da minimum fax. Appunti, descrizioni, considerazioni: a metà tra la letteratura e la vita, queste pagine ci offrono la rappresentazione penetrante di un’autrice simbolo e della sua epoca.
In particolare, in un breve passaggio dal diario, Virginia Woolf riflette sul rapporto coniugale. Si tratta di un appunto datato 1926: è sposata con Leonard da quattordici anni e la loro unione non è convenzionale. Usa come sponda un pensiero di Arnold Bennett, autore di Anna delle cinque città e Il racconto delle vecchie.
Arnold Bennett dice che l’orrore del matrimonio consiste nella sua “quotidianità”. Ogni punta aguzza della relazione viene così cancellata. La verità sarebbe piuttosto questa. La vita — diciamo quattro giorni su sette — diventa automatica; ma il quinto giorno un granello di sensazione (tra marito e moglie) si forma, tanto più piena e sensibile per via dei giorni di automatismi inconsapevoli e abituali per entrambi. Vale a dire che l’anno è segnato da momenti di grande intensità. I “momenti di visione” di Hardy. Come può una relazione mantenersi nel tempo, se non a queste condizioni?
Il libro: Diario di una scrittrice (minimum fax 2009)
traduzione Giuliana De Carlo