L’AMORE PIÙ PROFONDO E LA TRAGEDIA DI OSCAR WILDE E BOSIE DOUGLAS
Lettere, lettere d’amore. Scritte per esser lette da una persona sola, rinchiuse in cassetti e in cuori tremanti, nei nidi d’ape della memoria privata. Scritte nella lingua del possibile. Vi abbiamo raccontato del carteggio tra Virginia Woolf e la sua amata Vita Sackville-West, dello scambio epistolare tra i due poeti beat innamorati, Allen Ginsberg e Peter Orlovsky, e di quelle righe piene di affetto eterno che Johnny Cash scrisse alla moglie June Carter poco prima della sua morte. Nelle lettere d’amore sono intrecciati semplici pensieri, pensieri romantici, desideri ardenti e infatuazioni, gelosie o rifiuti, tenerezze, promesse di fedeltà, confessioni di torti o inganni. Ma lettere d’amore come questa, scritta da Oscar Wilde dalla prigione di S.M. Holloway al suo amatissimo Bosie, raccontano umiliazione e tragedia, insieme all’amore più profondo.
Wilde incontra Lord Alfred “Bosie” Douglas nel 1891. Bosie è giovanissimo, ha 21 anni e studia a Oxford. Poeta di talento, diventa inesauribile fonte d’ispirazione dello scrittore, suo amante e genio. Wilde scrisse Salomé durante la loro storia d’amore, e altre opere, pietre miliari della sua eredità letteraria. De Profundis è proprio una lunga lettera a Bosie, scritta durante la carcerazione.
Quando Wilde, nel 1895, perse il processo di diffamazione intentato contro il marchese di Queensbury, che a sua volta lo aveva accusato per via dell’omosessualità che non poteva più tenere nascosta a causa della notorietà acquisita con romanzi e opere teatrali, venne incarcerato. Gli amici speravano si decidesse a scappare dall’Inghilterra, ma Wilde rimase lì, per due anni, in prigione, a scontare la sua condanna per perversione sessuale e sodomia. Divenne così un miserabile agli occhi della società che prima lo aveva lodato e l’artista stupendo fu dimenticato: i suoi oggetti, libri, mobili, vennero messi all’asta, la rappresentazione delle sue pièces, proibita. Fu scarcerato il 19 maggio 1897. In prigione scrisse la lettera che diventò appunto il De Profundis.
Oscar Wilde prese a viaggiare: andò a Roma, in maggio a Parigi. Prese casa in un albergo in Rue des Beaux-Arts numero 13. Si ammalò di meningite e continue emicranie non smettevano di tormentarlo. Morì il 30 novembre e venne sepolto a Bagneux il 3 dicembre. Il 20 luglio 1909 le spoglie furono spostate a Père Lachaise, dove tuttora si trovano. Questa una lettera a Bosie, datata 29 aprile 1895:
Mio carissimo ragazzo,
questo è per assicurarti del mio amore immortale, eterno per te. Domani sarà tutto finito. Se la prigione e il disonore saranno il mio destino, pensa che il mio amore per te e questa idea, questa convinzione ancora più divina, che tu a tua volta mi ami, mi sosterranno nella mia infelicità e mi renderanno capace, spero, di sopportare il mio dolore con ogni pazienza. Poiché la speranza, anzi, la certezza, di incontrarti di nuovo in un altro mondo è la meta e l’incoraggiamento della mia vita attuale, ah! debbo continuare a vivere in questo mondo, per questa ragione. Il caro *** mi è venuto a trovare oggi. Gli ho dato parecchi messaggi per te. Mi ha detto una cosa che mi ha rassicurato: che a mia madre non mancherà mia niente. Ho sempre provveduto io al suo mantenimento, e il pensiero che avrebbe potuto soffrire delle privazioni mi rendeva infelice. Quanto a te (grazioso ragazzo dal cuore degno di un Cristo), quanto a te, ti prego, non appena avrai fatto tutto quello che puoi fare, parti per l’Italia e riconquista la tua calma, e componi quelle belle poesie che sai fare tu, con quella grazia così strana. Non esporti all’Inghilterra per nessuna ragione al mondo. Se un giorno, a Corfù o in qualche isola incantata, ci fosse una casetta dove potessimo vivere insieme, oh! la vita sarebbe più dolce di quanto sia stata mai. Il tuo amore ha ali larghe ed è forte, il tuo amore mi giunge attraverso le sbarre della mia prigione e mi conforta, il tuo amore è la luce di tutte le mie ore. Se il fato ci sarà avverso, coloro che non sanno cos’è l’amore scriveranno, lo so, che ho avuto una cattiva influenza sulla tua vita. Se ciò avverrà, tu scriverai, tu dirai a tua volta che non è vero. Il nostro amore è sempre stato bello e nobile, e se io sono stato il bersaglio di una terribile tragedia, è perchè la natura di quell’amore non è stata compresa. Nella tua lettera di stamattina tu dici una cosa che mi dà coraggio. Debbo ricordarla. Scrivi che è mio dovere verso di te e verso me stesso vivere, malgrado tutto. Credo sia vero. Ci proverò e lo farò. Voglio che tu tenga informato Mr Humphreys dei tuoi spostamenti così che quando viene mi possa dire cosa fai. Credo che gli avvocati possano vedere i detenuti con una certa frequenza. Così potrò comunicare con te. Sono così felice che tu sia partito! So cosa deve esserti costato. Per me sarebbe stato un tormento pensarti in Inghilterra mentre il tuo nome veniva fatto in tribunale. Spero tu abbia copie di tutti i miei libri. I miei sono stati tutti venduti. Tendo le mani verso di te. Oh! possa io vivere per toccare i tuoi capelli e le tue mani. Credo che il tuo amore veglierà sulla mia vita. Se dovessi morire, voglio che tu viva una vita dolce e pacifica in qualche luogo fra fiori, quadri, libri, e moltissimo lavoro. Cerca di farmi avere tue notizie. Ti scrivo questa lettera in mezzo a grandi sofferenze; la lunga giornata in tribunale mi ha spossato. Carissimo ragazzo, dolcissimo fra tutti i giovani, amatissimo e più amabile. Oh! aspettami! aspettami! io sono ora, come sempre dal giorno in cui ci siamo conosciuti,
devotamente il tuo, con un amore immortaleOscar
Curiosità:
Un film, Wilde, con Stephen Fry racconta la storia dello scrittore di Dublino.
Bosie è interpretato da Jude Law. Qui una scena:
Qui un articolo che racconta perché dal 2011 una vetrata protegge la lapide di Oscar Wilde al Père-Lachaise di Parigi.