TRASFORMARE IL DOLORE IN IDEE. COME PROUST PUÒ CAMBIARVI LA VITA DI ALAIN DE BOTTON
L’infelicità è tra le cose cui il genere umano si applica con più impegno e dedizione. Se fossimo stati posti sulla terra da un malvagio creatore al solo scopo di soffrire potremmo senz’altro congratularci con noi stessi per l’entusiasmo col quale assolviamo un simile incarico. Del resto, i motivi per essere inconsolabili abbondano: la fragilità del corpo, la mutevolezza dell’amore, le ipocrisie della società, i compromessi dell’amicizia, gli effetti deleteri della routine. La tenacia dei mali che ci assillano farebbe supporre perciò che l’estinzione della specie sia il momento più atteso da tutti.
Comincia così il saggio che Alain de Botton, scrittore e fondatore di The School of Life, dedica a Marcel Proust, Come Proust può cambiarvi la vita (Guanda): gli esseri umani si dedicano all’infelicità, per prima cosa, gli esseri umani rimangono a lungo fermi: la causa principale di questa stasi è l’abitudine e i suoi effetti. L’abitudine è la forma che diamo alla nostra vita ed è anche un modo per rimanere immobili e non accettare più nessuna sfida. Cullati dall’abitudine scivoliamo sulla superficie dell’esistenza.
Come può aiutarci Proust a trarci fuori dall’infelicità in cui navighiamo lentamente? Alain de Botton ce lo racconta attraverso episodi della vita dello scrittore francese, che passò molti anni nel proprio letto a scrivere il romanzo più lungo di tutti i tempi, Alla ricerca del tempo perduto. Proust è rimasto nella sua stanzetta foderata di sughero, da solo, con pochissima luce, crebbe con un padre assente e una madre apprensiva e presto scoprì la letteratura. Malato fin da bambino, infelice, amato solo da sua madre, Alain de Botton guarda alla sua vita per tracciare alcune linee guida utili a trovare la felicità tutti i giorni. Perché:
Lo scrittore francese, segnato da una vita di dolori e fragilità, traeva dalle sue angosce esistenziali una stupefacente capacità di trasformare il dolore in idee. È in questo principio, scrive de Botton, la grandezza dello scrittore più amato e conosciuto al mondo. Ed è su questo principio che dovremmo porre le nostre attenzioni e riflessioni.
Trasformare il dolore in idee è il contrario dell’abitudine. Si tratta di compiere uno sforzo costante, nel quotidiano.
I grandi artisti come Proust, dice Alain de Botton, sono quelli che meritano riconoscenza perché ci mostrano il mondo sotto una nuova luce, il mondo vivo, e gli restituiscono tutta la sua gloria: l’abitudine non fa per loro, l’abitudine è il contrario dell’arte.
Trasformare il dolore in idee vuol dire non disimparare mai a vedere la bellezza delle cose di tutti i giorni, da un tramonto a un gesto gentile di un amico. Bisogna fare come i bambini: i bambini non sanno cos’è l’abitudine e si entusiasmano per piccole cose di poco conto, semplici, come le pozzanghere e il pane caldo. Gli adulti hanno dimenticato questa semplicità e vogliono sempre di più, più fama, più amore, vogliono cose sempre più grandi grandi. Non ottenerle è fonte di frustrazione. Il trucco, spiega Alain de Botton, è recuperare un po’ di fanciullezza e ricominciare a osservare la vita quotidiana con un grado più alto di sensibilità.
Il libro:
Alain de Botton, Come Proust può cambiarvi la vita