10 FANTASTICI TATUAGGI ISPIRATI DALLE OPERE DI ROALD DAHL
La sua Matilde è la più grande lettrice di tutti i tempi, ve ne abbiamo parlato qui. E ha scritto anche un libro di ricette disgustose. Lui è Roald Dahl. Nei suoi romanzi per bambini la cifra è il macabro e il fantastico, ma anche una sottile riflessione sulla psicologia umana, soprattutto su quei personaggi che, pur avendo subito perdite, per mancando di qualcosa, riescono a riadattarsi alla vita, in modo umoristico e grottesco. E spesso, ciò che di brutto è successo, è confinato da Dahl nella premessa, perché ciò che conta è la capacità del personaggio di crescere nonostante tutto.
Ecco qui dieci tatuaggi letterari, che si uniscono alle liste precedenti, questa e questa, ispirate alle opere del celebre scrittore di Llandaff. Un tatuaggio ispirato a un libro è un modo per tener sempre vicinissimo il nostro ricordo letterario preferito.
LA FABBRICA DI CIOCCOLATO
«È un mago! Provate a immaginare cosa accadrà adesso! Tutto il mondo si metterà alla caccia di quei cinque Biglietti d’oro! Tutti compreranno le tavolette di cioccolato della Wonka nella speranza di trovarne uno! Ne venderà più che mai! Ah, che bellezza sarebbe trovarne uno!»
FANTASTIC MR. FOX
Succo di mele. Un diluvio di succo di mele…
IL GGG
Il gigante scoppiò in un boato di risata. «Solo perché io è un gigante, tu pensa che io è un buongustoso canniballo?» esclamò. «Ha ragione, proprio! I giganti è tutto canniballo e assassinistro! Ed è vero che si pappa i popolli della terra! Ora noi si trova nel Paese dei Giganti! E i giganti è dappertutto! Là fuori c’è il famoso Crocchia-Ossa! E Crocchia-Ossa si crocchia ogni sera due popollani e se li ciuccia per cena! Un rumore da spaccarti le orecchie! Un rumore di ossa crocchiate che si sente crizze-crazze per chilometri!»
MATILDE
Piccola com’era, l’unico potere che Matilde fosse in grado di esercitare sui membri della sua famiglia era quello dell’intelligenza; grazie a essa poteva batterli tutti.
GLI SPORCELLI
La signora Sporcelli poteva anche essere brutta e odiosa, ma non era stupida. Lassù nel cielo, ebbe un’idea geniale. «Se riesco a liberarmi di qualche pallone» si disse, «smetterò di salire e comincerò a scendere». Si mise a strappare con i denti le cordicelle che le assicuravano i palloni ai polsi, alle braccia, al collo e ai capelli. Ogni volta che tagliava uno spago coi denti e lasciava volar via il pallone, la spinta verso l’alto diminuiva e la velocità di salita rallentava. Quando ebbe tagliato venti spaghi, smise di salire del tutto. Rimase ferma in aria. Strappò un altro spago. Molto, molto lentamente, cominciò a fluttuare verso il basso. Era una giornata calma, senza neanche un filo di vento. Proprio per questo la signora Sporcelli era salita dritta come un fuso. E adesso cominciò a scendere dritta come un fuso. Mentre fluttuava dolcemente verso il basso, la sottoveste le si gonfiò come un paracadute, mettendo in mostra i suoi lunghi mutandoni. Era uno spettacolo imprevisto in quella bella giornata, e migliaia di uccelli arrivarono da ogni parte per ammirare quella nuova specie di volatile.