SCRIVERE A SE STESSI PER PRENDERSI CURA DEL TEMPO CHE PASSA. LETTERS TO MY FUTURE SELF E FUTUREME.ORG
Abbiamo aperto tanti cassetti insieme a voi. I cassetti della memoria che contengono le lettere, scritte da scrittori, poeti e musicisti e indirizzate spesso a un amore.
L’amore della vita, che per Johnny Cash si chiamava June Carter, per esempio.
Ma anche la lettera di Virginia Woolf a Vita Sackville-West dove le diceva “Rinuncia al tuo uomo e io ti dirò tutto ciò che ho nella testa, milioni, miliardi di pensieri. Pensa a questo, rinuncia al tuo uomo e vieni con me.” La dichiarazione di Baudelaire a Richard Wagner: la sua musica era capace di ricondurlo all’immenso, e il poeta ha voluto farlo sapere al compositore. Lo scambio epistolare tra Simone De Beauvoir e Jean-Paul Sartre, lontani durante la guerra.Le pazze lettere d’amore di Allen Ginsberg e Peter Orlovsky.
E se la lettera la scrivessimo noi e la indirizzassimo a noi stessi?
Possiamo farlo usando la carta e la penna con Letters to my future self, oppure in questo modo qui, con FutureMe.org!
Abbiamo scovato due cose bellissime, infatti. Una fatta di carta e l’altra no.
Siete mai andati sul sito di Chronicle Books? È una casa editrice di San Francisco, pubblica libri per adulti e bambini, è stata fondata nel 1967. La prima cosa bellissima è un libro di buste.
Dentro alle buste ci vanno le lettere da scrivere alla persona che saremo un giorno.
Letters to my future self è è fatto così:
Come una capsula del tempo, ma fatta di pagine.
Ve ne avevamo parlato qui, di tempo e di ricordi, a partire dal libro di Szczygieł, Reality (nottetempo, 2011) e dell’opera di Andy Warhol, Time Capsules. E così, in questo libro strano ci va a finire la nostra storia, fatta di momenti preziosi, biglietti del cinema, memorie di viaggi. Un modo per catturare gli istanti e conservarli. Sono inclusi gli adesivi per sigillare le buste, e sono post-datati.
Può essere un bel regalo, sia per invitare qualcuno a guardare avanti ma anche a gioire dei tempi passati.
La creatrice di questo oggetto fantastico si chiama Lea Redmond, Letters to my future self lo trovi qui, insieme agli altri libri-lettera della collana. FutureMe.org è ugualmente poetico, nonostante la scarna grafica. Perché la cosa che facciamo più spesso è mandare mail, un sacco di mail, e quindi perché non scriverne qualcuna proprio a noi stessi? Ci sarà qualcosa che vorremmo ricordare, magari in un giorno preciso. O una cosa che vogliamo ricordarci di dimenticare. Un atto quotidiano, come scrivere una lettera elettronica, può diventare un gesto gentile, rivolto proprio a noi, per prenderci cura del tempo che passa.