EPPURE DENTRO DI ME LA VITA ARDEVA. SEI QUALCUNO? DI NUALA O’FAOLAIN
Ero sola, senza marito e senza figli. Sul piano personale, insomma, mi sentivo solo una fallita. È Nuala O’Faolain a scriverlo, nell’introduzione al suo Sei qualcuno?, romanzo biografico, biografia in forma di romanzo, che Guanda ha pubblicato in Italia nel 2000. È un libro carico di tensione, la sua voce, nelle pagine è come un grido. È un libro che scrive verso i 40 anni, quando è già abbastanza famosa in Irlanda come giornalista anche televisiva.
Nuala O’Faolain era fatta così:
Qualcuno la riconosceva per le strade di Dublino. L’avevano vista in tv, ma ci mettevano un po’. Al pub un gruppetto di donne indugiava sul suo viso per minuti, poi una si avvicinava e le chiedeva, Ma tu sei qualcuno? Lo stesso succedeva per strada, Sei qualcuno? E quando le viene chiesto di scrivere di sé partendo dagli articoli apparsi sull’Irish Time, importante quotidiano irlandese, è quella domanda che le viene in mente, quella domanda che le viene rivolta spesso, al pub o per strada, e allora si mette a scrivere. L’introduzione diventa il romanzo che prende il titolo proprio di quella domanda.
Nuala O’Faolain si sente una fallita, sì. Almeno sul piano personale. L’uomo che l’ha assorbita per un decennio se n’è andato e lei rimane seduta sulla poltrona a bere vinaccio da quattro soldi, sa che non tornerà. Decide di andare in analisi: all’analista, che le chiede di cominciare dall’inizio, non riesce nemmeno a dire il proprio nome. La storia comincia da qui.
Ma cosa c’è all’inizio di Nuala? All’inizio c’è Clontarf, un quartiere di Dublino nord negli anni ’40, all’inizio c’è una famiglia di nove figli, lei è la secondogenita, c’è una madre affettuosa, all’inizio, ma dipendente dall’alcol, un padre romanziere e donnaiolo di nome Tomas che si firmava TerryO. All’inizio c’è il caos e la povertà: la famiglia O’Faolain non è così povera da non avere da mangiare, ma abbastanza per dormire con addosso il cappotto. All’inizio c’è un padre quasi sempre assente e una madre innamorata che non avrebbe mai voluto diventare madre e invece rimane incinta 13 volte.
Nuala O’Faolain lo dice in Sei qualcuno?: l’Irlanda era un paese cattolico e conservatore che temeva la sessualità e negava alle donne qualunque informazione sul proprio corpo. Questo è un tema che le è caro e che affronta sia sulla carta che nella vita: l’Irlanda da lei si aspetta che diventi madre, ma lei non lo fa, anzi. Dopo le prime scuole in convento, studia all’University College di Dublino e all’Università di Hull e di Oxford. Ha insegnato al Morley College per poi diventare reporter televisivo per la BBC e per la Radio Telefís Éireann.
Nuala studia: sono i libri la sua emancipazione nell’Irlanda patriarcale, cattolica e conservatrice.
L’Irlanda ha prodotto una nobile tradizione di dissenso femminile. Tante sono le donne che hanno sfidato lo status quo e che sono riuscite a cambiare la società irlandese. L’esponente più importante è proprio lei. Il suo femminismo non era teorico né distaccato, lei si metteva proprio al centro delle cose, con coraggio e sincerità. Rischiando. Leggere è prima forma di libertà che Nuala O’Faolain conosce. Questo un passo di Sei qualcuno? in cui la descrive:
Leggevamo contemporaneamente gli stessi tascabili; cominciavo io e ci davo dentro a più non posso, strappando le pagine per darle a lei non appena le avevo finite. A Opatija, dove ci recammo a bordo de traghetto costiero in partenza da Trieste in onore di Nabokov e di un suo racconto letto e amato tempo prima, sedemmo nella nostra cameretta bollente dietro la J metallica dell’insegna dell’albergo omonimo e solennemente leggemmo una novella rosa intitolata Il ricco e la bella, scambiandoci pagina dopo pagina. Leggevamo senza sosta, persino ai pasti. Leggevamo i giornali locali, i libri di scuola delle elementari e, quando proprio non c’era altro, i thriller in francese dimenticati da qualche viaggiatore. Stiamo leggendo anche ne ricordo più belo che conservo di noi: una in un lettino sotto il basso soffitto di legno di una mansarda, l’altra in un secondo lettino ifinilato in una piccola alcova dalla pparte opposta della stanza. Eravamo in un bed-and-breakfast di Bergen ed era la nostra prima sera in Norvegia. Avevamo camminato in lungo e in largo per la cittadina, desera sotto una pioggerella morbida ma implacabile di fine settembre. Affettuose e amichevoli, i nostri problemi irlandesi completamente dimenticati.
Del libro Roddy Doyle ha detto che è scritto splendidamente e che è esemplare: conoscere la storia di Nuala O’Faolain è conoscere l’Irlanda. È un romanzo che racconta la solitudine di una donna ma anche la felicità della conquista della propria indipendenza, venata sempre e comunque di una certa malinconia. È romanzo che racconta la saggezza acquisita in un percorso sofferente.
Traduzione di Anna Rusconi.
Il libro.
Nuala O’Faolain, Sei qualcuno? (Guanda)