RIMANERE O ANDARSENE? ALAIN DE BOTTON SULLA FINE DELL’AMORE
In un video animato di The School of Life, lo scrittore Alain De Botton affronta le criticità del sentimento che ci spinge a voler abbandonare la nostra relazione. Il tema dell’inizio e della fine dell’amore l’aveva già affrontato nel suo esordio, Esercizi d’amore (1993) e nell’ultimo romanzo, uscito nel 2016, The course of love:
Decidere se rimanere o meno in una relazione è una delle decisioni più importanti e dolorose che ognuno di noi deve prendere. In un qualsiasi giorno milioni di persone si pongono la stessa domanda in tutto il mondo, se la pongono nella propria testa, in segreto, continuando a vivere la propria quotidianità.
La scelta è più comune oggi di quanto non lo sia stata in passato, forse. Adesso ci aspettiamo di essere completamente felici in amore, quindi passiamo il nostro tempo chiedendoci se i nostri rapporti siano normali – con tutte le loro frustrazioni sessuali e psicologiche – o se invece risentano di modelli patologici strani che ci spingono a uscire dalla relazione il prima possibile.
I film e i romanzi che abbiamo letto, il confronto con le relazioni dei nostri amici, le nuove app per gli appuntamenti: tutto questo può giocare un ruolo enorme nell’influenzarci verso una decisione o l’altra. Decisione che viviamo in un grado di solitudine esistenziale del tutto nuovo.
La scelta in passato era più facile perché c’erano tante sanzioni esterne che influenzavano la decisione di non lasciare: soprattutto le religioni insistevano sul fatto che dio si sarebbe infuriato se le relazioni coniugali fossero state spezzate. La società, poi, l’opinione pubblica disapprovava le rotture, meritevoli solo di ignominia e vergogna. Gli psicologi sostenevano che la fine di una relazione avrebbe segnato i figli in modo permanente.
Ma ora queste obiezioni alla fine non sussistono; le religioni non fanno più paura e all’opinione pubblica importa ben poco. Gli psicologi ci dicono che i bambini preferiscono una famiglia spezzata ma felice. La scelta ricade quindi solo su di noi. L’unico fattore che determina se restare o andar via è come ci sentiamo.
Allora ci tocca porci delle domande, avviare un dialogo con noi stessi per comprendere quanto, della nostra infelicità, può essere attribuito solo a quel particolare compagno o invece no. I fattori sono molteplici. Anche se è, ovviamente, ci viene da dare la colpa a loro. Ma noi, tuttavia, potremmo aver contribuito noi alla discordia. O no? Dobbiamo chiedercelo.
Sono da prendere in esame le caratteristiche irritanti dei nostri amori precedenti, delle persone che abbiamo conosciuto, e metterle a confronto con quelle del partner attuale. Che cosa succede? Esaminate anche le nuove cotte. Osservate le persone intelligenti e disponibili che avete intorno. Cercate di parlare con il vostro attuale partner, di avere una conversazione in cui semplicemente spiegate, con calma, come mi vi sentite.
Pensate a quando eravate piccoli. Come sarebbe se d’ora in poi dovreste avere due camere minuscole, due nuovi genitori e forse qualche nuovo fratellastro. Confrontate questo con la realtà di adesso. Chiedetevi se sia normale per una coppia fare buon sesso dopo tanto tempo insieme. Domandatevi se davvero volete scegliere la speranza all’esperienza. Quindi, se sentite ancora l’impulso di andarvene, con la possibilità di un successivo rimpianto ridotto ad ameno un pizzico, a un cuore pesante e a una mente prudente, andatevene.