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COSA VUOL DIRE DESERTO? GIORGIO VASTA E ABSOLUTELY NOTHING

Cosa resta di un viaggio nei deserti americani? Molta luce accecante e polvere, restano appunti di miraggi e sparizioni, resta un libro, Absolutely Nothing. Non si tratta di una guida letteraria né di un reportage: Absolutely Nothing è un viaggio nell’immaginazione stessa dello scrittore. Domani, giovedì 17 novembre, alle ore 21, Giorgio Vasta è al Circolo dei lettori per leggerlo, insieme a Elena Varvello e con le musiche di Federico Marchesano: Il mio amore è una superficie orizzontale. Una distesa interminabile. Il mio amore è un deserto.

In attesa della lettura, ecco qualche frase dai libri di Giorgio Vasta: Absolutely Nothing, Spaesamento e Il tempo materiale

Absolutely Nothing | Quodlibet Humboldt, 2016

1. Il tuo desiderio ha a che fare con il tempo.

2. Il disorientamento è prima di tutto culturale. E Los Angeles è una città senza centro.

3. La tua immaginazione reagisce solo all’abbandono.

4. Il deserto è un luogo di abbagli; a volte però sembra che non siano accidentali o patiti.

5. Penso che negli Stati Uniti absolutely nothing è un indirizzo.

6. Deserto vuol dire non più legato, mi spiega. Vuol dire sciolto, separato.

Spaesamento | Editori Laterza, 2010

7. All’inizio c’è un pezzo di carta che stropiccio con le dita.

8. Pensandoci bene sarebbe possibile carotare tutto il mondo.

9. Conoscenza, la sostanza amarissima che vive nel midollo delle cose.

10. Ogni mio pensiero che pensa il presente.

11. Qui la storia non c’è, la prospettiva diacronica è sperpero di tempo. Ci sono solo i corpi immemori.

12. Ho bisogno di movimenti che abbiano a che fare con la conclusione e con l’allontanamento.

Il tempo materiale | minimum fax, 2008 

13. Così, quando la sera appoggio la nuca contro la parete, covo la mia aureola. Anzi, il mio nimbo.

14. Nimbo – nembo, piccola nuvola – è la parola che indica la mia naturale sovrannaturale

circonfusione.

15. Nessuna differenza tra le pietre e la pelle; la pelle riveste la pietra: se si spacca una pietra, dentro

c’è la carne.

16. Io non mi muovo, vorrei che tutto finisse adesso.

17. Mi risollevo e resto così, seduto sui talloni, a guardare il mondo che le sprofonda docile nel corpo.

18. Della bambina creola ignoro tutto. Ne sono consapevole, lo faccio apposta.

19. Ho undici anni, sto in mezzo a gatti divorati dalla rinotracheite e dalla rogna.

20. No, dico staccando di colpo la nuca dalla parete, e non mi sembra una parola ma un ingresso.

21. La violenza ha il coraggio della colpa.

22. Qualcuno deve assumersi la responsabilità del ridicolo. Di pensare cose ridicole. Di dirle, e poi di farle. Altrimenti non succede niente.

23. Il ridicolo è il costo da pagare al tragico, dico.