LA SIGNORA DALLOWAY DISSE CHE I FIORI LI AVREBBE COMPRATI LEI. GLI APPUNTI ORIGINALI DI VIRGINIA WOOLF
La British Library ci fa un altro regalo: avete mai visto gli appunti originali di La signora Dalloway, il romanzo di Virginia Woolf del 1925? Ecco, potete sfogliarli cliccando qui.
Il romanzo, celebre e meraviglioso, racconta un solo giorno di vita di Clarissa Dalloway, un giorno di giugno a Londra, scandito con precisione dai rintocchi inesorabili del Big Ben. C’è una festa da preparare, come sapete, ci sono dei fiori da comprare.
La signora Dalloway disse che i fiori li avrebbe comperati lei.
Quanto a Lucy aveva già il suo daffare. Si dovevano togliere le porte dai cardini; gli uomini di Rumpelmayer sarebbero arrivati tra poco. E poi, pensò Clarissa Dalloway, che mattina – fresca come se fosse stata appena creata per dei bambini su una spiaggia.
Che gioia! Che terrore! Sempre aveva avuto questa impressione, quando con un leggero cigolio dei cardini, lo stesso che sentì proprio ora, a Bourton spalancava le persiane e si tuffava nell’aria aperta.
(Traduzione di Nadia Fusini per Feltrinelli, 2014)
Ventiquattro ore della vita di una donna possono essere lunghissime. Virginia Woolf è sublime a intrecciare alla storia della sua protagonista tutte le implicazioni della civiltà moderna. La sua “perfetta padrona di casa” ha una figlia, un marito, un corteggiatore respinto da tempo, ha la servitù da organizzare in vista della festa. Clarissa è una donna che non riesce, però, a liberare la propria mente da tutti i pensieri che si intrecciano e non le danno pace.
Agitata dai ricordi, scossa, Clarissa Dalloway è catturata dalla sua autrice nella propria deriva, del pensiero e del sentimento, soggetta alle regole della propria classe sociale, forte e debole insieme. Ama la bellezza, Clarissa, odia l’eccesso, eppure ciò che tiene distante la inquina, anche in un solo giorno.
Nel sito della British Library potete vedere le bozze manoscritte di Virginia Woolf, gli appunti che le sono serviti per costruire questo personaggio indimenticabile. Risalgono al 1923. Come vi abbiamo raccontato, Virginia Woolf era solita prendere appunti su quaderni: famosi sono i suoi diari di viaggio, che trovate in traduzione per l’editore Mattioli 1885.