Alice-Munro

UNA STORIA È COME UNA CASA. PAROLA A ALICE MUNRO

Che cos’è una storia?
A questa domanda ha risposto il Premio Nobel Alice Munro.

L’autrice di, tra gli altri, Nemico, amico, amante… (Einaudi, 2003) e di Troppa felicità (Einaudi, 2011) ha raccontato alla Paris Review della propria esperienza di lettrice legata strettamente al suo lavoro di scrittrice. La grande letteratura è un invito continuo a riscoprire noi stessi, ha detto Alice Munro, sia come lettori, sia come scrittori: una buona storia evolve e cambia, esattamente come facciamo noi. Quando si mette a scrivere, Alice Munro non sa di preciso dove andrà a finire il suo racconto, proprio come succede nella vita. E nella lettura.

Una storia non è una strada che ci si mette a percorrere, è una casa. Ci entri e ci rimani per un po’, andando avanti e indietro e sistemandoti dove ti pare, scoprendo i rapporti tra camere e corridoio, e come il mondo esterno viene alterato se lo si guarda da queste finestre… la casa delimita lo spazio e crea collegamenti tra uno spazio chiuso e l’altro e fa vedere in modo nuovo quello che c’è fuori.

Una storia è come una casa. Una casa che va riscoperta, camminando per stanze e corridoi, e che offre, da spazio chiuso, un punto di vista privilegiato sullo spazio aperto che c’è fuori.

Quando ha vinto il Premio Nobel nel 2013, Alice Munro non è andata di persona a ritirarlo perché troppo malata per viaggiare così lontano. Non ha potuto tenere il discorso, così è stata intervistata a casa sua dall’Accademia di Svezia. Le è stato chiesto della sua prima ispirazione letteraria, lei ha risposto che lesse da bambina i racconti di Hans Christian Andersen:

La Sirenetta è un racconto terribilmente triste. Non appena ho finito di leggere ho camminato intorno casa mia e ho inventato un lieto fine per lei.

Alice Munro è nata in Ontario, dove gli uomini andavano fuori a fare le cose importanti e non avevano tempo per le storie: lei si è sentita a casa, e non ha mai pensato di essere inferiore in quanto donna. E l’Ontario, la sua piccola città apparentemente banale, non è mai stato un freno per la sua scrittura:

Qualsiasi vita può essere interessante, qualsiasi cosa ci circonda può essere interessante. Non credo sarei stata così audace come scrittrice se fossi nata in una grande città e avessi frequentato una scuola con altri che condividevano i miei interessi. Ero l’unica persona che conoscessi che scriveva storie, e – per quanto ne sapevo – l’unica persona che poteva farlo.

Fare lo scrittore, secondo Alice Munro, è fare un lavoro che gli altri non sanno che stai facendo, è un mestiere che vuole segretezza, è cercare una strada in un mondo segreto, vivere in un mondo parallelo.