COME RACCONTARE SE STESSI? IL LABORATORIO DI MATTEO CACCIA
Non facciamo altro che raccontarci, attraverso le foto che postiamo su Facebook e su Instagram, con gli articoli che scegliamo di condividere. Scriviamo status per aggiornare la comunità online su tutto quello che facciamo e pensiamo. Poi aggiungiamo allo status l’emoticon giusta che illustri il nostro stato d’animo. Il rischio è l’oversharing, ovvero la condivisione su Internet di ogni minimo dettaglio della nostra vita privata. Ma questo comportamento – che può essere anche definito egocentrico e narcisistico – nasconde un bisogno intimo che abbiamo, quello di dire qualcosa su di noi agli altri. Di raccontarci.
Oggetto del laboratorio dell’autore e conduttore radiofonico Matteo Caccia è proprio questo bisogno. Si parte da un episodio particolare della vita dei partecipanti, da una storia anche semplice, oppure complicata, come un episodio dell’infanzia, d’amore, di viaggio, un momento travolgente o rivelatorio, capace di illuminare il protagonista di una luce nuova. Poi si lavora insieme sia sull’oralità sia sulla parola scritta, cercando un modo calibrato su ognuno per scovare e raccontare una propria storia, perché non esiste un unico modo di narrare, ma tanti quanti sono le persone che hanno vissuto quell’episodio.
La guida di questo percorso è Matteo Caccia, che prima con Voi siete qui a Radio24 poi con Pascal su Radio2, lavora con le storie di vita delle persone, episodi minuti, particolari o stravolgenti, che vogliono condividere. I dodicimila racconti ricevuti nelle redazioni, oltre mille trasmessi, svelano come le esistenze, diverse nel tempo e nello spazio, abbiano base comune nell’essere umano, con il suo desiderio di essere felice, i suoi errori e il suo bisogno di condividere quel che gli capita.