ALLA RICERCA DELL’EQUILIBRIO TRA CIELO E TERRA. LA STORIA DI ANDREA LORENI, FUNAMBOLO
La camminata del funambolo è un atto archetipico, simbolo di ogni cammino di ricerca, capace quindi di parlare direttamente all’inconscio di ognuno di noi.
Sono dieci anni che Andrea Loreni pratica funambolismo, come da dieci anni medita secondo la tradizione Zen. Torinese classe 1975, è l’unico in Italia specializzato in camminate su cavo d’acciaio a grandi altezze. Nelle sue incredibili traversate mette in gioco tutto se stesso, le sue paure, sospeso nel vuoto, con un cammino tracciato ma vacillante. La sua arte è una grande metafora della vita perché il funambulo cerca costantemente l’equilibrio, e non lo facciamo tutti?
L’equilibrio il funambolo lo trova per un istante, in fondo al respiro, mentre cammina sul suo cavo, poi lo rimette in gioco per perderlo di nuovo e riconquistarlo ancora. Sconfigge la paura, pur sapendo che «se non si ha paura di avere paura si può aprire la porta dietro la quale giace l’assoluto, che sta in fondo a tutte le cose». Il recordman italiano di altezza arriva fin lassù perché è riuscito a gestire i propri timori, a questo gli serve la meditazione Zen.
Andrea Loreni ha camminato sopra l’acqua o immerso nel verde delle montagne, per il cinema e la televisione, in piano e in pendenza, in silenzio o accompagnato da suoni che hanno vibrato insieme alla corda. Ha percorso chilometri su cavo teso nei cieli di numerose località e città italiane, tra cui Torino, Bologna, Roma, Venezia, Firenze, Genova, Brescia, Trieste, e all’estero camminando nei cieli della Svizzera, della Serbia e in Israele.
Al Circolo dei lettori, per tre mercoledì, Andrea Loreni incontra il pubblico in dialoghi con altrettanti ospiti di diverse discipline, per raccontare le motivazioni e i sentimenti alla base del suo viaggio alla ricerca dell’autentico. Infatti il prossimo agosto andrà in Giappone, per camminare su un cavo teso sopra il lago del Tempio Sogen-ji, dove le sue personali strade di crescita umana si incontreranno.
Il progetto Zen e funambolismo che vedrà Andrea Loreni camminare su cavo di acciaio sospeso sul lago del tempio zen Sogen-ji in Giappone, ad agosto 2017, diventerà libro e documentario. Racconta il funambolo:
«Chisan, la badessa del tempio Sogen-ji, dove sono stato più volte ad approfondire la meditazione zen, in occasione del nostro primo incontro formale, è venuta a sapere del mio lavoro di funambolo. Mentre bevevamo il tè mi ha fatto molte domande e abbiamo parlato di paura e arte. Alla fine mi ha detto che secondo lei sarebbe stato molto bello poter avere al tempio una mia camminata, e mi ha suggerito di chiedere il permesso al Roshi, il maestro. Alla mia richiesta Arada Roshi ha risposto Dozo, che in giapponese significa Prego. Così mi è stata data questa possibilità unica. Per viverla profondamente e per renderla significativa non solo per me e per chi sarà a Okayama nell’agosto 2017, vorrei condividerla con chiunque fosse interessato alla ricerca del proprio essere. Vorrei che potesse essere uno stimolo a mettersi in cammino, in cerca della propria unica e speciale strada».
Si comincia mercoledì 22 marzo alle 21 con il primo incontro dal titolo Creatività nell’equilibrio. Andrea Loreni dialoga con il regista Gabriele Vacis intorno alle domande: Cosa succede alla mente di fronte all’ignoto? Davanti alla pagina bianca e al palco buio, come si incastrano la paura di perdersi e la sua necessità? Il vuoto crea nell’artista uno stato di grazia in cui ha un legame con la coscienza di sé e delle cose, sempre in bilico fra momenti di perfezione e di morte. Mercoledì 5 aprile alle 21, l’incontro è Tra cielo e terra. Il funambolo, infatti, sta a metà tra cielo e terra e la sua camminata è un atto archetipico, simbolo del cammino umano di ricerca, capace di parlare all’inconscio. In un limbo instabile, in una costante costruzione di equilibrio, può trovare la forza di non cadere solo in se stesso, demone e dio del proprio destino. Come succede a ogni passo, nella vita di tutti i giorni. La ripetizione del sacro è il titolo dell’ultimo incontro, mercoledì 19 aprile alle 21. Andrea Loreni dialoga con Manolo, arrampicatore e alpinista. È l’occasione per il confronto tra due professionisti di altezze, costanza e traguardi, in dialogo sulla disciplina, intesa come ripetizione del gesto che non diventa monotona routine ma rito, creando così un contatto diretto con il sacro. Ingredienti fondamentali sono la concentrazione verso un obiettivo e la fiducia nelle proprie capacità, che non deve essere messa in dubbio da eventuali, momentanei, fallimenti.