LE MIE LETTERE TI AVRANNO DETTO QUANTO IO MI SENTA SOLO. GOETHE SCRIVE A CHARLOTTE VON STEIN
Le mie lettere ti avranno detto quanto io mi senta solo. Non mangio a corte, vedo poca gente, me ne vado a passeggiare solo e in ogni bel punto desidero di essere con te. Non posso fare a meno di amarti, anche più di quello che dovrei, e tanto più felice sarò quando ti rivedrò. In te ho trovato la misura per tutte le donne, anzi per tutti gli esseri umani: attraverso il tuo amore, la misura per la sorte di ognuno. Non è che esso mi offuschi il resto del mondo, anzi direi piuttosto che me lo schiarisce tutto quanto, e mi rende possibile di vedere nettamente come sono gli uomini, cosa pensano, cosa desiderano, cosa fanno e godono: a ognuno concedo il suo, e dentro di me mi rallegro del fatto di possedere, io, un tesoro cosi indistruttibile.
Goethe si trasferisce a Weimar per fare il precettore del duca Karl August. Era il 1774. Incontra Charlotte von Stein e comincia un’intensa amicizia, soprattutto epistolare, che dura 12 anni. La donna ebbe una grande influenza sull’autore di I dolori del giovane Werther, tanto che egli ospitò suo figlio Fritz per educarlo e farla felice. Charlotte, amica di Friedrich Schiller e Karl Ludwig Knebel, è stata un amore di Goethe, del quale oggi ricorre l’anniversario della morte (28 agosto 1749 – 22 marzo 1832).