sirenetta copenaghen

VIAGGIARE FINO AL GRANDE NORD

 La Scandinavia è il Grande Nord: da lì sono partiti i vichinghi alla scoperta dell’ignoto, esplorando il resto d’Europa e sbarcando per primi in America.Qui sono venuti alla luce scrittori straordinari e molto diversi tra loro.

Il Circolo dei lettori ha pensato a un viaggio fin lassù. Con Giuseppe Culicchia come guida e la casa editrice Iperborea come bussola. Tutte le info le trovi qui. Si va a OsloCopenhagen e Stoccolma e insieme nelle pagine di libri come FameSette storie gotiche o Il nostro bisogno di consolazione. Racconta Giuseppe Culicchia:
A Oslo con Knut Hamsun, a Copenhagen con Karen Blixen, a Stoccolma con Stig Dagermann. Tre capitali e tre scrittori che hanno lasciato il segno non solo nella letteratura scandinava. In occasione del viaggio nelle tre città del Grande Nord, leggerò da Fame, il romanzo con cui Hamsun – poi Premio Nobel per la Letteratura – si affermò tra i maggiori scrittori della sua epoca, un libro nel quale l’autore norvegese indaga con grande anticipo sui tempi il lato oscuro dell’Occidente capitalista, raccontando una storia che sembra scritta oggi. Poi, ecco Le Sette Storie Gotiche di Karen Blixen, la scrittrice danese diventata famosa in tutto il mondo grazie al romanzo – memoir La mia Africa – “Il più bel libro che sia mai stato scritto su quel Continente”, Ernest Hemingway – una donna coraggiosa e una scrittrice raffinata, di cui visiteremo la bellissima casa-museo. Infine, ecco le pagine meravigliose dello svedese Stig Dagermann, uno scrittore dalla biografia per certi versi simile a quella di Thomas Bernhard, e come questi profondamente anarchico, un autore attento ai temi sociali capace come pochi di trasformare una sensibilità acutissima in letteratura.
Queste sono le parole della guida. Ma com’è fatta la bussola del nostro viaggio?
La casa editrice Iperborea ha una storia particolare, che ci hanno raccontato:

La storia della nascita di Iperborea, avvenuta nel 1987 su iniziativa di Emilia Lodigiani, ha a che fare con tre, se non magici sicuramente speciali, elementi: Jorge Luis Borges, Parigi e una bicicletta.

Il primo approccio di Emilia Lodigiani con il Nord era avvenuto, negli anni della formazione, grazie al saggio di Borges sulle letterature germaniche medievali. L’autore argentino spiegava due aspetti ancora ignoti ai più riguardanti le popolazioni nordiche: avevano conosciuto le Americhe, molto tempo prima di Colombo, e con le loro saghe avevano inventato il romanzo moderno così come lo conosciamo noi, prima di Cervantes.

Nella capitale francese, dove ha vissuto per dieci anni prima del 1987, aveva scoperto da pura lettrice gli autori scandinavi. In una libreria specializzata non lontana dal suo appartamento andava ad acquistare nomi come Lagerkvist, Undset, Dagerman e i contemporanei Gustafsson e Stangerup.

Al rientro a Milano scoprì che gli autori che leggeva in Francia erano di fatto sconosciuti nel nostro paese, ma la volontà di pubblicarli arrivò solo in seguito, e si spiega con il terzo elemento: la bicicletta. Il fratello di Emilia, Paolo Lodigiani, ogni anno partiva per un viaggio in bicicletta e quell’anno era stato in Scandinavia. Era tornato da quei paesi con tre libri e un’idea per la sorella: fondare una casa editrice e pubblicarli. I libri in questione erano La notte di Gerusalemme di Delblanc, Morte di un apicultore di Gustafsson e Una settimana di peccato di Fridell (quest’ultimo poi non edito); la casa editrice si sarebbe chiamata Iperborea.

Il progetto avrebbe quindi fatto conoscere all’Italia autori che valeva la pena leggere, e dato ad Emilia la possibilità di coniugare la sua profonda passione ed enorme conoscenza della letteratura con un lavoro, quello dell’editore. Dice a riguardo che “si diventa editori per l’illusorio miraggio che sia il mestiere che ti consente di trasformare in professione l’imperdibile piacere della lettura”. Per quanto tale miraggio possa essere illusorio, è stato invece alla base di unsolido percorso, partito da un’intuizione un po’ casuale ma rivelatasi giusta, che è cresciuto fino ad oggi, nel segno della dedizione e della passione.

Con compagni di viaggio simili non resta che partire.