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GIOVANNI ARPINO. DI COME IL PALLONE DIVENNE LETTERATURA

Giovanni Arpino è stato un grande osservatore e narratore della società italiana, che ha raccontato in romanzi di successo e sulle colonne dei giornali. Nato nel 1927 e morto nel 1987, quest’anno ricorrono i 90 anni dalla nascita e i 30 dalla morte e il Circolo dei lettori approfondisce la sua opera con Universo Arpino, giovedì 11 maggio, da un’idea di Luigi Mascheroni, giornalista.

Arpino è uno dei maestri del giornalismo sportivo del Dopoguerra e giovedì 11 maggio, ore 21 si parla proprio di questo. Con i suoi articoli ha saputo trasformare il pallone in letteratura.

«La sferomachia» così chiamava il calcio, per lui «è sempre stata poetica: un atto puro, che attraverso decine di machiavellismi conserva dal principio un che di casuale, di fatale, e proprio per la sua imponderabilità fa ridere, fa piangere, sia chi guarda sia chi officia».

Tra gli ospiti ci sarà Darwin Pastorin che ha raccontato nel suo blog sull’Huffington Post che Arpino scriveva di sport «Non seduto dietro una scrivania, ma andando per stadi e palazzetti, in tribuna-stampa, dettando, nelle notturne, i pezzi “a braccio” e, spesso e volentieri, regalando incipit preziosi a colleghi in difficoltà».

E fu proprio Arpino a trasformare il linguaggio con cui si raccontava lo sport. Sempre Pastorin – in libreria con il nuovo Lettera a un giovane calciatore (chiarelettere) – spiega:

«Fu lui, con la sua scelta di raccontare campioni, meteore, fatti e misfatti, mondiali e campionati, pugili centravanti e ciclisti, a dare dignità a un genere, fino a quel momento confinato in una pallida serie B letteraria».

Ma non solo articoli, su La Stampa e poi su Il Giornale: nel 1977 Arpino ha pubblicato il memorabile Azzurro tenebra, ora oggetto di culto, dedicato alla disfatta della Nazionale italiana ai campionati mondiali del 1974. Romanzo sportivo e allegoria brillante e ironica dell’Italia disastrata di quel periodo.

Il libro è una meditazione malinconica e ilare, nello stesso tempo, dove compare Arpino stesso, è Arp, il Vecio (Enzo Bearzot), Ferruccio Valcareggi, Giacinto Facchetti, Gigi Riva, Carlo Parola, giornalisti come Gianni Brera e Bruno Bernardi.

Ci vediamo l’11 maggio al Circolo! 


 

azzurro tenebra
azzurro tenebra