TI SORRIDO QUANDO NON MI VEDI. 5 LETTERE D’AMORE (DA JANE AUSTEN A LEOPARDI)
Secondo Mark Twain il prodotto più sincero, più libero e più privato della mente e del cuore umano è una lettera d’amore. E allora ve ne proponiamo 5, tutte bellissime. Da Jane Austen e una lettera tratta da un suo romanzo, passando per Victor Hugo (che Juliette amava tremendamente, la loro è la storia d’amore più lunga della letteratura francese), fino ad arrivare al cinema, con Elizabeth Taylor e alla politica, con le tenere parole di Churchill a sua moglie. Finiamo in poesia, con Giacomo Leopardi.
1. La lettera del Capitano Wentworth a Anne Elliot in Persuasione di Jane Austen
Non posso più ascoltare tacendo. Devo parlarvi con i mezzi che ho a disposizione. Voi mi trafiggete l’anima.Io sono tra l’agonia e la speranza. Non ditemi che è troppo tardi, che questo prezioso sentimento è svanito per sempre. Vi offro di nuovo il mio cuore, vi appartiene ancor più di quando otto anni e mezzo fa voi quasi me lo spezzaste. Non dite per carità che l’uomo dimentica più della donna, che il suo amore è più rapido a morire. Non ho mai amato nessuna all’infuori di voi. Posso essere stato ingiusto, forse debole e offeso, ma incostante mai. Solo voi mi avete condotto a Bath. Penso e faccio progetti solo per voi. Non ve ne siete accorta? Possibile che non indoviniate i miei desideri? Non avrei atteso neanche questi dieci giorni se avessi conosciuto i vostri sentimenti. Devo andare senza conoscere il mio destino ma tornerò qui o vi seguirò non appena possibile. Una parola, uno sguardo saranno sufficienti a farmi entrare in casa di vostro padre questa sera o mai più.
2. La lettera di Juliette Drouet a Victor Hugo
Faccio tutto ciò che posso perchè il mio amore non ti disturbi, ti guardo di nascosto, ti sorrido quando non mi vedi. Poso il mio sguardo e la mia anima ovunque vorrei posare i miei baci: sui tuoi capelli, sulla tua fronte, sui tuoi occhi,sulle tue labbra, ovunque le carezze abbiano libero accesso.
3. La lettera di Richard Burton a Elizabeth Taylor
Ti amo, donna stupenda. Se qualcuno ti fa del male, mandami un messaggio. Basta che tu scriva “Ho bisogno”, o una sola magica parola, “Elizabeth”, e arriverò più veloce del suono. Sai, di certo, quanto ti amo. Sai, di certo, quanto male ti ho trattato. Ma la verità fondamentale, perfida, assassina e immutabile è che io e te ci fraintendiamo totalmente… Funzioniamo su diverse lunghezze d’onda… Ti amo e sempre ti amerò. Torna da me prima che puoi.
4. La lettera di Winston Churchill alla moglie Clementine
Mia cara Clemmie, nella tua lettera da Madras hai scritto alcune cose a me molto care, circa l’averti arricchito la vita. Non posso dirti che piacere questo mi ha dato, perché mi sento sempre tremendamente in debito, se è consentito fare questo tipo di conti in amore.
5. La lettera d’amore di Giacomo Leopardi a Fanny Targioni
Cara Fanny. Non vi ho scritto fin qui per non darvi noia, sapendo quanto siete occupata: Ma in fine io non vorrei che il silenzio paresse dimenticanza, benché forse sappiate che il dimenticar voi non è facile. Mi pare che mi diceste un giorno, che spesso ai vostri amici migliori non rispondevate, agli altri sì, perché di quelli eravate sicura che non si offenderebbero, come gli altri, del vostro silenzio. Fatemi tanto onore di trattarmi come uno de’ vostri migliori amici; e se siete molto occupata, e se lo scrivere vi affatica, non mi rispondete…
Delle nuove da me non credo che vi aspettiate. Sapete ch’io abbomino la politica… I miei amici si scandalizzano; ed essi hanno ragione di cercar gloria e di beneficare gli uomini. Ma io che non presumo di beneficare, e che non aspiro alla gloria, non ho torto di passare la mia giornata disteso su un sofà,senza battere una palpebra. E trovo molto ragionevole l’usanza dei Turchi e degli altri Orientali, che si contentano di sedere sulle loro gambe tutto il giorno, e guardare stupidamente in viso questa ridicola esistenza.
Ma io ho ben torto di scrivere queste cose a voi, che siete bella, e privilegiata dalla natura a risplendere nella vita.
Foto di copertina: Timothy Paul Smith