RAYMOND QUENEAU IN 10 PAROLE

Oggi ricorre l’anniversario della morte dello scrittore di Esercizi di stile. Ecco 10 parole per raccontare la sua opera e la sua vita.
Certo 10 non bastano, ma cominciamo con queste 🙂

1. OULIPO
Sta per “Ouvroir de littérature potentielle” (Opificio di letteratura potenziale). Si tratta del gruppo che Raymond Queneau fondò nel 1960 per esplorare le possibilità creative formali e strutturali della letteratura, studiando modelli esistenti e proponendone di nuovi.

2. LE HAVRE
Città di mare e porto francese, sulla costa della Manica, è la città natale di Queneau. I suoi genitori avevano una merceria, poi il giovane Raymond partì per Parigi, dove si è dedicato agli studi filosofici alla Sorbona.

3. NOVANTANOVE
Sono le volte in cui Raymond Queneau racconta la trama, semplicissima, di Esercizi di stile (1947): è mezzogiorno, o quasi, e su un autobus affollato, un uomo si lamenta con un altro che lo urta di continuo, e non appena trova un posto libero per sedersi, si siede. Poi chi racconta rivede lo stesso uomo, da un’altra parte e con un amico, che gli consiglia di cucire un bottone sul soprabito. 

4. SURREALISTI
Raymond Queneau si avvicinò a loro, per poi separarsene per dissidi con André Breton. Il 1924 è l’anno del primo manifesto del surrealismo, firmato da tanti artisti, al quale viene allegata la raccolta dello stesso Breton, Poisson soluble. Nasce, nel dicembre dello stesso anno, La Révolution surréaliste, rivista a cui contribuiscono da Joan Mirò a Raymond Queneau.

5. GALLIMARD
Nel 1938, Raymond Queneau comincia a lavorare per la famosa e prestigiosa casa editrice francese, per dirigere, dal 1954 l’Encyclopédie de la Pléiade. Nel 1947 Gallimard ha pubblicato Esercizi di stile, che arriva in Italia nel 1983 con la traduzione di Umberto Eco con testo originale a fronte.

6. ZAZIE
«Zazie nel metró è veramente un’opera fondamentale: è nella sua intima natura far incontrare e al tempo stesso respingere la serietà e la comicità». Parola di Roland Barthes. Zazie è ribelle, e arriva dalla provincia, il suo sogno è vedere il metrò, ma uno sciopero glielo impedisce.

7. SCUOLA
Queneau ha fatto il liceo a Le Havre, ed era bravissimo in latino, greco, filosofia. Scriveva già tanto, ed era appassionato anche di matematica e cinema. Nei suoi diari tiene tante liste, inventari, statistiche e disegna mappe.

8. BORIS VIAN
Di lui, Queneau ha detto: «Boris Vian è una persona istruita ed educata, ma non è tutto: ha suonato la cornetta come nessun altro, ha difeso lo stile New Orleans e il bebop ma non è tutto: ha affrontato la giustizia degli umani per aver scritto Sputerò sulle vostre tombe ma non è tutto: è tra i fondatori di una delle società più segrete di Parigi, il Club dei Sapienturieri, ma non è tutto: ha scritto alcuni bei libri, ma non è tutto: perché tutto questo non è ancora niente: Boris Vian si prepara a diventare Boris Vian».

9. JANINE KAHN 
A Parigi diventa amico di Prévert e Man Ray, e di André Breton. La cognata di Breton si chiama Janine Kahn  e Queneau la sposa, nel luglio 1928, senza dire niente alle rispettive famiglie. A lei dedica Le Chiendent (Il pantano) che ottiene il Prix des Deux-Magots di 1300 franchi e arriva in Italia nel 1954 per Einaudi.

10. ITALO CALVINO
Italo Calvino incontrò e conobbe personalmente Queneau a Parigi. Tradusse I fiori blu, in appendice alla Piccola cosmogonia portatile si trova la Piccola guida alla “Piccola cosmogonia” di Italo Calvino, un saggio che analiticamente ripercorre i sei canti e ne illumina il senso e molte invenzioni linguistiche.