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LISTA DEI DESIDERI. LIBRI CHE STANNO BENE SOTTO L’ALBERO

Ci siamo quasi. 
Natale sta arrivando portando con sé tempo buono per leggere, occasioni per regalare libri a chi si vuol bene, per prendersi un po’ di spazio sul divano e non fare altro che dedicarsi alla lettura. Natale ci piace molto per questo! E quindi vi scriviamo la lista dei libri che ci piacerebbe trovare sotto l’albero, prendetela come una guida utile per i vostri regali, e per le vostre letture!

1. American Dust di Richard Brautigan (minimum fax)
La mitica casa editrice indipendente romana ha ripubblicato un libro bellissimo, scritto da Brautigan quando – lontano dal successo dei suoi primi romanzi, – lottava contro la depressione. È un breve romanzo con protagonista un ragazzino di tredici anni, vive nell’Oregon del secondo dopoguerra. Spara alle mele in un frutteto e accidentalmente succede qualcosa di imprevisto. C’è anche una coppia che va a pesca ogni giorno, portandosi dietro un divano. È un breve romanzo che racconta il dolore che si annida nelle pieghe del sogno americano. 

2. I mattoidi italiani di Paolo Albani (Quodlibet)
Un repertorio di personaggi talvolta deliranti, sicuramente singolari, linguisti e ideatori di lingue universali, astronomi e fisici, trasmettitori del pensiero, architetti, quadratori del cerchio, poeti, inventori, profeti, visionari, politici eccetera. Ci sono anche le foto, documenti, a corredo di questo campionario di  autori bizzarri, nessuno dei quali ha mai varcato la porta di un manicomio, per quanto in certi casi siano completamente fuori dalla realtà.

3. Poesie che non stavano da nessuna parte di Manuela Dago (Sartoria Utopia)
Le poesie di Manuela Dago fanno pensare ai riquadri di stoffa colorata di una grande coperta patchwork; sotto un’apparenza morbida e domestica questi piccoli frammenti arguti, saggi e talvolta dolorosi cuciono, tengono insieme e ci restituiscono il senso di un’esistenza trascorsa tra giorni un po’ monotoni e un po’ buffi, l’incanto e il disicanto di un tempo che scorre e cambia e la consapevolezza che noi\ tra le parole\ siamo un ponte trasparente.
Di Sartoria Utopia vi abbiamo parlato qui!

4. Le piscine terminali di Enrico Gabrielli (EKT Edikit)
L’autore è Der Maurer, Calibro 35, e Winstons, 19’40” (www.19m40s.com), Mariposa, Orchestrina di Molto Agevole, Esecutori di Metallo su Carta, Upm – Unità di Produzione Musicale, Uds – Unità di Sonorizza- zione, PJ Harvey’s e Hope Six Demolition Project, Mike Patton’s Mondo Cane, Contemporarities, Fuck Bloom? Alban Berg! E ci siamo. E il libro? È diciassette racconti di fantascienza nera e dell’imprevisto.

5. Fare pochissimo di Paolo Onori (marcos y marcos)
Marco Pietramellara fa il giornalista (scrive su Emilia Today, il vostro quotidiano preferito), fa il giornalista e gli piace raccontare delle balle. Non solo le racconta, le balle, ma le trascrive anche, su dei quaderni neri tutti uguali comprati all’Esselunga, tutti in fila in un mobile sopra il frigo. Marco Pietramellara ha un figlia, e ha litigato con Nilde, la mamma di sua figlia, che non lo richiama. Non gli risponde ai messaggi, niente di niente. E intanto ne succedono parecchie, a Pietramellara, tra baristi che gli chiedono se il toast lo vuole scaldato, a una collega con delle paturnie strane, a un avvocato che imita Gianni Agnelli e che lo chiama Hemingway. Da leggere, l’esordio di Paolo Onori. Chi sarà mai?

6. Memoria di ragazza di Annie Ernaux (L’orma editore)
L’abbiamo conosciuta e amata per Gli anni e ora vogliamo assolutamente sotto l’albero Memoria di ragazza, storia di una diciottenne che – per la prima volta lontana da casa – scopre l’amore, il sesso, il giudizio degli altri, ma anche la fatica di essere giovani e il desiderio di libertà. Una potentissima riflessione sulla scrittura e su un’epoca cruciale dell’esistenza, è il romanzo, proibito e inconfessabile, che l’autrice ha inseguito per tutta la vita.


7. Il corpo che vuoi di Alexandra Kleeman (Black Coffee)
Lo consiglia Zadie Smith: «Alexandra Kleeman sa cosa significhi essere fatti di carne e ossa in un mondo di immagini, essere una ragazza che ha fame in una società che lo ritiene una vergogna […]. Il corpo che vuoi è una perfetta favola dei giorni nostri, un thriller esistenziale che indica la via del futuro. Il miglior romanzo d’esordio che abbia mai letto».

8. Sul disegnare di John Berger (il Saggiatore)
Il questi scritti, il grande Berger segue la danza delle mani sulle rocce di Chauvet, quella di Vincent van Gogh che trasforma in immagine la sua capacità di amare la materia, quella di Pablo Picasso che mette in opera l’orrore per il decadimento della carne. Berger segue la propria mano mentre traccia i lineamenti del volto paterno sul letto di morte, per catturare una vita intera. E attraverso gli schizzi di Giacometti, Rembrandt e Goya, mostra come disegnare sia un modo di scoprire, di catturare il mistero del reale, per amplificarlo e viverlo come evento.

9. Il gatto di Katharine M. Rogers (nottetempo)
Analizzando sia i significati culturali del gatto legati all’immaginario umano sia la sua storia naturale, questo libro segue le tracce della speciale fascinazione di questo animale attraverso il mutevole spettro di immagini proiettate durante l’evoluzione dei suoi rapporti con l’uomo: dalla dolcezza alla ferocia, dall’affetto all’indipendenza, dall’eleganza all’eros, da una rassicurante domesticità all’inquietudine del soprannaturale.

10. Io sono vivo e tu non mi senti di Daniel Arsand (Codice Edizioni)
Lipsia, 1945. Klaus Hirschkuh, ventitré anni, torna a casa dopo anni di prigionia passati a Buchenwald. Nessuno lo accoglie con calore e affetto. Nessuno ha pietà della sua magrezza scheletrica, delle piaghe sul corpo qualche consolazione. Perché il crimine che ha commesso non è stato dimenticato: è finito nell’inferno di un campo di concentramento perché omosessuale, perché ha amato, di nascosto e disperatamente, un altro ragazzo, Heinz Weiner. Il giorno in cui i due amanti vengono denunciati sanno che la loro vita è finita. Heinz, non reggendo alla vergogna e al terrore per ciò che lo aspetta, si lancia dalla finestra prima di essere arrestato. Klaus accetta il suo destino, ma la Storia non avrà pietà di lui: cinquant’anni dopo, nel 1990, gli viene negata la possibilità di partecipare a un evento che celebra i sopravvissuti a Buchenwald, perché lui, in fondo, “se l’è cercata”.