IL NATALE DI DYLAN THOMAS BAMBINO IN UN PICCOLO DOLCE LIBRO

I Natali allora si somigliavano un po’ tutti, in quell’angolo della città di mare dove non c’erano rumori oltre al vociare lontano che sento qualche volta, per un attimo, prima di addormentarmi. Così non riesco mai a ricordarmi se nevicò per sei giorni e sei notti quando avevo dodici anni o se nevicò dodici giorni e dodici notti quando ne avevo sei.

Il titolo originale di questa piccola, dolce, preziosa opera di Dylan Thomas è A Child’s Christmas in Wales, del 1952. È un libretto, nato da un pezzo scritto per la radio della BBC, che parla di memoria, di un Natale lontano, dal punto di vista di un ragazzino. Semplice e nostalgica, è tra le sue opere più famose. Il passato è un ricordo caro da custodire nel cuore, ed è fatto di neve che, sempre a Natale, cadeva, di un’infanzia insostituibile, la più cara età della vita. È anche un ricordo fatto di personaggi esagerati, comici, perché fanno parte di ciò che è stato e là, dove tutto è già successo, la mente lavora e trasforma.

Fu il produttore Lorraine Davies, nel 1945, a suggerire a Dylan Thomas un discorso radiofonico dal titolo Memorie di Natale. A lui sembrò una bella idea, un titolo perfetto, ma al produttore e presentatore di Children’s Hour non era dell’idea di permettere a Thomas di leggere il pezzo dal vivo, pratica consueta dello show. Perché il poeta era “difficile“, aveva infatti problemi di alcol e lavorava alla BBC per pagare i molti debiti. Quel discorso fu poi ampliato dall’autore fino a diventare il libro, edito da Salani.

Qui Dylan Thomas legge A Child’s Christmas in Wales:

 

Il libro perfetto per la vigilia di Natale, per grandi e bambini.