Paul Eluard Gala

NON CREDO AFFATTO ALLA VITA, CREDO IN TE. LA LETTERA D’AMORE DI PAUL ÉLUARD A GALA

Paul Éluard è stato un grande poeta, esponente del surrealismo.
Oggi è il suo compleanno (14 dicembre 1895) e lo ricordiamo con la lettera che scrisse alla sua amatissima Gala.

Il poeta era figlio di un contabile e di una sarta, da piccolo era di salute fragile, problema che si portò dietro per tutta la vita. Nel 1902 viene ricoverato in sanatorio. È un periodo importante per il poeta perché proprio in clinica scrive i primi versi, e in clinica incontra il suo primo, unico vero amore, la russa Helena Dmitrievna Diakinava, che lui chiama Gala.
Sarà la sua musa in tante poesie.

I due vorrebbero sposarsi, ma i genitori non vogliono. Sono troppo giovani e squattrinati. Così Gala torna in Russia mentre Éluard, diventato infermiere, viene mandato al fronte. È il 3 agosto del 1914. L’esperienza della guerra segna il poeta nel profondo. Quando torna, i due finalmente si sposano, nel 1917, e hanno una figlia, Cécile. Gala ispira Éluard nella sua produzione poetica.

L’incontro con André Breton è fondamentale, perché così Éluard entra nel movimento surrealista per poi rompere con loro e attraversare un brutto momento. È così disperato per via dei problemi con il padre – che lo accusa di essere troppo povero – e con Gala, con la quale non va più così bene, che decide di partire per un viaggio per il mondo.

Tutti si convincono che Éluard sia addirittura morto.
Non dà alcuna notizia, non racconterà mai a nessuno del suo viaggio.
Così Gala lo lascia, per Salvador Dalì.

Altre donne (Maria Benz, che chiama Nusch, e poi Dominique), grandi pubblicazioni, una passione politica che si fa sempre più ardente (la famosa poesia Liberté* che gli aerei inglesi fanno volare dal cielo, durante la Seconda guerra mondiale è sua), entra ed esce dal Partito Comunista (è critico verso il modello politico sovietico), la disperazione per la morte di Nusch, il secondo matrimonio… La sua ultima raccolta di poesia è Les Sentiers et les Routes de la Poésie.

Questa la lettera:

Non c’è vita senza amore.
Ed io, mia piccola Gala, ti amo infinitamente.
Non credo affatto alla vita, credo in te. Questo universo che è mio e che si mescola alla morte non può entrarci che con te. E fra le tue braccia che esisto. E dentro i tuoi occhi, fra i tuoi seni, fra le tue gambe che non mi spegnerò mai.
Il resto, è solo una grande miseria che sogna di crollare. Sono incredibilmente triste e confuso. Ho abusato troppo della vita. E ti amo troppo, lo dico con ardore, con fede, di sogno in sogno, ho cambiato universo, sono passato nel tuo.
Guardati nello specchio, e guarda gli occhi che amo, i seni che amo, il sesso che amo, le belle mani, ascolta come parli, mia unica amica, capisci perché comprendo solo il tuo linguaggio, perché ti lascio libera, e quale gioia ricavo dalla tua, perché ti voglio audace e forte e fatta a tua immagine e somiglianza, secondo la tua volontà che è anche la mia, e che si è meravigliosamente elevata, come la mia, sul nostro amore.
Ti adoro e ti abbraccio dappertutto.

 

* Libertà, di Paul Éluard

Su i quaderni di scolaro
Su i miei banchi e gli alberi
Su la sabbia su la neve
Scrivo il tuo nome

Su ogni pagina che ho letto
Su ogni pagina che è bianca
Sasso sangue carta o cenere
Scrivo il tuo nome

Su le immagini dorate
Su le armi dei guerrieri
Su la corona dei re
Scrivo il tuo nome

Su la giungla ed il deserto
Su i nidi su le ginestre
Su la eco dell’infanzia
Scrivo il tuo nome

Su i miracoli notturni
Sul pan bianco dei miei giorni
Le stagioni fidanzate
Scrivo il tuo nome

Su tutti i miei lembi d’azzurro
Su lo stagno sole sfatto
E sul lago luna viva
Scrivo il tuo nome

Su le piane e l’orizzonte
Su le ali degli uccelli
E il mulino delle ombre
Scrivo il tuo nome

Su ogni alito di aurora
Su le onde su le barche
Su la montagna demente
Scrivo il tuo nome

Su la schiuma delle nuvole
Su i sudori d’uragano
Su la pioggia spessa e smorta
Scrivo il tuo nome

Su le forme scintillanti
Le campane dei colori
Su la verità fisica
Scrivo il tuo nome

Su i sentieri risvegliati
Su le strade dispiegate
Su le piazze che dilagano
Scrivo il tuo nome

Sopra il lume che s’accende
Sopra il lume che si spegne
Su le mie case raccolte
Scrivo il tuo nome

Sopra il frutto schiuso in due
Dello specchio e della stanza
Sul mio letto guscio vuoto
Scrivo il tuo nome

Sul mio cane ghiotto e tenero
Su le sue orecchie dritte
Su la sua zampa maldestra
Scrivo il tuo nome

Sul decollo della soglia
Su gli oggetti familiari
Su la santa onda del fuoco
Scrivo il tuo nome

Su ogni carne consentita
Su la fronte dei miei amici
Su ogni mano che si tende
Scrivo il tuo nome

Sopra i vetri di stupore
Su le labbra attente
Tanto più su del silenzio
Scrivo il tuo nome

Sopra i miei rifugi infranti
Sopra i miei fari crollati
Su le mura del mio tedio
Scrivo il tuo nome

Su l’assenza che non chiede
Su la nuda solitudine

Su i gradini della morte
Scrivo il tuo nome

Sul vigore ritornato
Sul pericolo svanito
Su l’immemore speranza
Scrivo il tuo nome

E in virtù d’una Parola
Ricomincio la mia vita
Sono nato per conoscerti
Per chiamarti

Libertà.