VERSO CIELI STELLATI. DI QUANDO PAUL KLEE DIPINSE UNA POESIA
L’artista Paul Klee (18 dicembre 1879 – 29 giugno 1940) ha esplorato non solo la pittura, ma anche la musica e la poesia. Esponente dell’astrattismo, per lui l’arte e era un vero e proprio discorso sulla realtà, non una sua mera riproduzione. Le sue opere le conosciamo: la realtà è rarefatta, ridotta a linee e colori, dipinte su carta di giornale, talvolta, sulla juta, su cartoncini di tutti gli spessori.
In particolare oggi ci soffermiamo su un acquarello del 1918, chiamato Dal grigiore della notte, che fonde insieme colori e parole, ispirandosi alle culture orientali, cinese e giapponese, e anche arabe, che uniscono disegno e calligrafia.
La moglie gli aveva regalato un libro di poesie cinesi, e così Klee cominciò a pensare a dei “quadri poesia”, a questo ciclo – realizzato solo in parte – appartiene quest’opera in cui, nella parte alta del quadro si legge, in corsivo:
Dapprima innalzatosi dal grigiore della notte
Poi pesante e prezioso
e reso forte dal fuoco
Di sera pervaso da Dio e curvato.
Infine etereo avvolto di blu,
si libra su campi innevati,
verso cieli stellati.
Questa poetiche parole anche riscritte nell’immagine stessa, creandola, fatta di una fitta quadrettatura colorata. In stampatello maiuscolo le ritroviamo, divise da strisce di carta argentata, geometriche – triangoli, archi, cerchi – con campiture di colore chiare e luminose. La novità che apporta Klee è cominciare da un testo per ricavare un’immagine, e pare quasi un’anticipazione della Pop Art.