I QUADERNI DI POESIE, DISEGNI E FRAMMENTI DI JEAN-MICHEL BASQUIAT
L’artista di Brooklyn, Jean-Michel Basquiat, ha riempito tantissimi taccuini con frammenti di poesie, giochi di parole, schizzi e osservazioni personali, riflessioni sulla vita di strada, sulla cultura pop, sulle classi sociali, sulla storia. Nel 2015 al Brooklyn Museum, la prima mostra su questi quaderni, Basquiat: The Unknow Notebooks, che ha raccontato un Basquiat intimo, immediato, attraverso i suoi fulminei pensieri. I quaderni sono rimasti per anni nelle mani di un collezionista. Sono documenti rari che offrono un ritratto più completo dell’artista autodidatta.
Basquiat è stato influenzato dai fumetti, dalla pubblicità, ma anche dai disegni per bambini, ovviamente dalla pop art, dall’hip-hop, e dalla politica del suo paese. I quaderni sono la prova dell’importanza dell’interazione tra testo e immagine nella sua opera, ci sono scritte ma anche figure che ritroveremo nei quadri, come scheletri e corone.
Nato vicino al Natale, il 22 dicembre 1960, da Gerard, haitiano, e Matilde, di origini portoricane, già da bambino amava l’arte e la madre lo portava per i musei di New York. A 17 anni comincia a riempire la città con i suoi graffiti, spesso apparentemente privi di significato come SAMO© SAVES IDIOTS. Samo è il nome d’arte di Basquiat. Nel 1978 lascia la casa del padre – i genitori avevano divorziato – e dorme in un parco della città. Lo stesso anno, però, incontra Andy Warhol.
Basquiat attraverso la sua arte ha riflettuto sulle condizioni comunità nera in America, attraverso immagini semplici, bambini che giocano con alle spalle la metropoli, e le sue parole, spesso cancellate, sono ancor più visibili sulla tela, ne fanno parte, non sono decoro. Lui stesso disse: Cancello le parole in modo che si possano notare – il fatto che siano oscure spinge a volerle leggere ancora di più.
Il libro The Notebooks di Jean-Michel Basquiat è stato pubblicato dalla Princeton University Press e si trova qui.
Ecco alcuni appunti di Basquiat: