L’INFINITO AMORE DI YVES SAINT-LAURENT E PIERRE BERGÉ

Yves Saint-Laurent e Pierre Bergé sono stati insieme una vita: la loro unione sentimentale e lavorativa iniziò nel 1958. Uomo elegantissimo e raffinato, morto a 86 anni nella sua casa di Saint Rémy-de-Provence nel settembre 2017, ha custodito la memoria dello stilista, ma non solo. È stato mecenate di mostre d’arte, azionista dei giornali Le Monde e Nouvel Observateur, e militante di sinistra.

Pierre Bergé ci ha lasciato una testimonianza bellissima, le lettere scritte al suo innamorato dopo la sua morte. Uscito per Gallimard e in Italia per Archinto, il libro è anche protagonista di un reading al Circolo del lettori, mercoledì 18 aprile, ore 21, nell’ambito del Lovers Film Festival.

Ha detto Bergé che sei mesi dopo la morte di Yves, ha sentito la necessità di mettersi a scrivere qualcosa per lui. Perché non avrebbe più potuto dirgli “Hai visto quello?” “Ti devo raccontare questo”. È stato un modo per continuare il dialogo, per informarlo di ciò che ancora continuava a succedere, anche se Yves era morto. Il regista e attore Jalil Lespert ha definito la loro storia d’amore, una delle più belle del 1900.

Eccone una:

Salisburgo, 6 aprile 2009

Da tre giorni a Salisburgo. Salisburgo che amavi tanto.

Sto male, a letto, con la solita rinite allergica che conosci bene. Sono imbottito di tutto il cortisone della città. Ho perso Sigfrido, bellissimo a quel che si dice. Stasera cercherò di trascinarmi a un concerto. Ricordi la nostra prima volta a Salisburgo? Trovatore con Leontyne Price e Karajan. Eravamo impazziti, tu e io. Che ricordo! Uno dei più belli. Siamo ritornati tante volte! Avevamo portato con noi C. che si è fatta mandare un telegramma per poter rientrare d’urgenza a Parigi perché non amava la musica e la contessa Walderdorf, proprietaria dell’albergo, l’aveva pregata di uscire a mangiare il gelato comprato per strada: non voleva che le sporcasse il pavimento. Di quella lì, mi avevi detto, non ci si deve fidare. Avevi ragione. È in questa città che hai tratto ispirazione dalle scarpe austriache con le fibbie. Le tue furono realizzate da Roger Vivier che se ne appropriò la paternità. Certo ricordi, e a ragione, quel negozio di biancheria intima che ti affascinava. Salisburgo è legata a tanti ricordi. Alla musica, innanzitutto – siamo stati membri fondatori del festival Wagner di Pasqua – ma anche agli amici di laggiù, ai pranzi in riva ai laghi, alla trota al blu, al Tafelspitz, ai castelli di Ludwig II e naturalmente al sesso.

Erano anni che ti rifiutavi di venire. Come mi sei mancato!

Nato nel 1930 a Oleròn, isola della costa atlantica della Francia di fronte a Rochefort, ha lanciato con Yves Saint Laurent la celebre casa di moda che porta il suo nome, era il 1961. I due sono rimasti insieme anche dopo la fine ufficiale della loro relazione, fino alla morte dello stilista, avvenuta nel 2008. Di Jalil Lespert è il film ispirato alla loro storia e quelle lettere, si intitola Yves Saint Laurent – Pierre Bergé. L’amour Fou.