5 ABITUDINI E SUPERSTIZIONI DI SCRITTORI CELEBRI

Taccuini e diari degli scrittori famosi raccolgono le loro frustrazioni e lampi di genio, leggerli significa addentrarsi nel loro percorso umano e intellettuale e scoprirne i segreti. I loro rituali, abitudini e superstizioni, dicono moltissimo di loro. Per esempio: Isabel Allende inizia a scrivere il suo nuovo romanzo sempre nella stessa data, l’8 gennaio. Assurdo? L’ha continuato a fare dal suo esordio, e ha continuato così. E poi:

1. Fare attività fisica!

Ci sono quelli che pensano che la routine dell’allenamento sia fondamentale, tanto che uno scrittore come J.A. Jacobs scrive mentre cammina su un tapis roulant. E anche Wallace Stevens scriveva camminando, Haruki Murakami corre 10 chilometri, fa una nuotata di i 1500 metri, ogni giorno. E anche Kurt Vonnegut camminava o nuotava tutte le mattine.

2. Scrivere fino all’esaurimento!

Il più grande fruitore di questo metodo fu Franz Kafka. Infatti era difficile trovare tempo per scrivere quando lo scrittore lavorava. Così si attardava fino alle 23, poi dormiva un po’ e ricominciava di mattina presto, a seconda della forza rimasta.

3. Scegliere una parola a caso e scriverne!

Lo faceva Anthony Burgess, autore di Arancia meccanica, che talvolta prendere un dizionario, lo apriva a caso, e usava le prime parole che trovava per cominciare una descrizione.

4. Scrivere in piedi!

Lo facevano Hemingway, Charles Dickens, Virginia Woolf, Lewis Carroll e Philip Roth.

5. Qualche droga non guasta.

William S. Burroughs ne fece largo uso, e anche Hunter S. Thompson, ma anche l’insospettabile W.H. Auden che ha alternato benzadrine e barbiturici per bilanciare il suo ritmo veglia–sonno.