LEGGERE SECONDO FLANNERY O’CONNOR
Flannery O’Connor è tra le migliori autrici di racconti del XX secolo. Nata il 25 marzo 1925 a Savannah in Georgia, perse suo padre da adolescente. Ha studiato scrittura all’Università dell’Iowa e ha pubblicato il suo primo racconto nel 1946, dimostrando il suo talento già a scuola. Ha scritto anche romanzi, ma è più nota per le sue short stories. Una delle cose più belle e particolari di Flannery O’Connor è il suo amore curioso per i pavoni, che con le loro code e colori, ma anche con le loro grida notturne, l’hanno circondata. Ce n’erano decine nel suo giardino, zampettavano sotto i suoi occhi. Lei li amava e se ne prendeva cura. Da bambina insegnò a un paio di polli a camminare all’indietro, poi passò alle anatre, ai cigni, alle faraone.
Oggi vi regaliamo un estratto da un libro utile e bello, si intitola Nel territorio del diavolo. Sul mestiere di scrivere (minimum fax), dove la scrittrice ci parla di lettura e di scrittura.
Ci si lamenta sempre che il romanziere moderno non nutre speranze e che il mondo da lui dipinto è insopportabile. L’unica risposta è che chi non nutre speranze non scrive romanzi. Scrivere un romanzo è un’esperienza terribile, durante la quale spesso cadono i capelli e i denti si guastano. Mi manda sempre in bestia chi insinua che lo scrivere narrativa sia una fuga dalla realtà . È invece un tuffo nella realtà ed è davvero traumatizzante per l’organismo. Se il romanziere non è sostenuto dalla speranza di fare soldi, deve essere almeno sostenuto dalla speranza di redenzione, altrimenti non sopravvive alla prova.
Chi è senza speranza non solo non scrive romanzi ma, quel che più conta, non legge. Non ferma a lungo lo sguardo su nulla, perché gliene manca il coraggio. Il miglior modo per piombare nella disperazione è rifiutare ogni tipo di esperienza, e il romanzo è senz’altro un modo di fare esperienza. La signora che legge libri solo al fine di migliorarsi ha intrapreso una rotta sicura – ma senza speranza. Non saprà mai se è migliorata o no, ma dovesse per errore capitarle di leggere un grande romanzo, non potrà non accorgersi che le sta accadendo qualcosa.