LA GENTE HA ALTRO DA PENSARE CHE ALL’AMORE: MORAVIA SCRIVE A ELSA MORANTE
Tutta la corrispondenza tra Alberto Moravia e Elsa Morante, dal 1947 al 1983, è racchiusa in un libro a cura di Alessandra Grandelis, edito da Bompiani, dal titolo Quando verrai sarò quasi felice. Sono le lettere che i due scrittori si sono inviati negli anni del matrimonio e dopo la sua fine, mai formalmente interrotta. Il loro matrimonio è stato drammatico e tormentato, spesso contraddittorio, spazio di condivisione delle rispettive infelicità. I toni, talvolta cupi, talvolta luminosi del loro rapporto si possono intuire dalle lettere, una la trovate qua sotto. Elsa Morante ebbe altri due brevi amori, con Luchino Visconti, citato nella missiva, e con Bill Morrow, che morirà suicida (ve ne abbiamo parlato qui). Quando Elsa morì, Alberto Moravia scrisse: “così era volata via Elsa dalla mia vita”.
Cara Elsa,
a tua lettera finalmente arrivata oggi lunedì 7, mi ha fatto dispiacere perché vedo che sei infelice e che nulla ti giova, né star con me né stare senza di me. Vorrei veramente poterti dire qualche cosa che ti consolasse ma mi rendo conto che è impossibile, anche perché al solito, le ragioni della tua infelicità sono oscure e oscuramente espresse. Ad ogni modo, se ho ben capito, il viaggio a Roma non ha fatto che aggravare la tua situazione. Quale sia poi il misterioso incidente che ha turbato i tuoi rapporti con LV (Luchino Visconti), non capisco ma immagino che, come sempre, non sia cosa irreparabile.
Ahimé è difficile dire cose che non sembrino superficiali in questi casi, perciò ti basti sapere che ti voglio veramente tanto bene e che desidero che tu sia felice.
Quando riceverai questa lettera avrai già avuto il mio telegramma per Sorrento. Penso che Sorrento sia un posto bello e calmo dove si sta bene. Ci potremmo stare mettiamo fino al 22-23 cioè una decina di giorni. Io ho detto che arrivo il 14 per precauzione perché il viaggio è lungo e vorrei fermarmi quassù fino al 10 e poi un giorno a Roma. Da qui a Roma ci sono 2 giorni di viaggio circa, poi un giorno a Roma fanno tre e poi il giorno dopo fino a Sorrento fanno 4 cioè il 14.
Spero che vada tutto bene. Poi andremo a Venezia, poi Dio deciderà. Io mi sono rimesso del braccio, il medico qui mi ci ha messo un cerotto vesciante che mi ha quasi guarito.
Arrivederci a presto ti abbraccio, Alberto